Politica
Gela, mozione di sfiducia: muro contro muro tra progressisti e centrodestra
La scelta dei progressisti ha allargato il divario con il centrodestra che invece ha insistito per votare comunque la mozione
Gela oggi si sveglia senza un sindaco. Non l'hanno firmata, non l'hanno condivisa con i firmatari, erano pronti a firmarla ma di fronte alle dimissioni di Lucio Greco, alla fine, l'hanno evitata. Il vero colpo di scena, ieri in aula, oltre a quello dello stesso primo cittadino che si è dimesso, lo hanno garantito civici e progressisti che, preso atto del passo indietro dell'avvocato, hanno ritenuto opportuno non votare la sfiducia. I cosiddetti responsabili hanno alzato un muro contro il centrodestra dell'opposizione, volendo rimarcare ancora una volta, divari e contraddizioni politiche della compagine che ha portato la sfiducia in aula.
La mossa dei progressisti ha definitivamente delineato la trincea politica del centrosinistra, che ha boicottato, in un certo senso, il centrodestra. E' probabile che entro i prossimi giorni arriveranno in aula rendiconto e correttivi. I pro Greco in solitaria non hanno i numeri per approvarli. Qualcuno dovrà assumersi la responsabilità di votarle gli atti. E' troppo presto per ipotizzare decisione del sindaco, che ha 20 giorni di tempo per confermare o revocare le dimissioni. Anche secondo il centrodestra i perimetri politici sono stati definitivamente delineati.