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A Gela vince l’astensionismo: un elettore su due non si è recato alle urne

Politica

A Gela vince l’astensionismo: un elettore su due non si è recato alle urne

Alle urne si è presentato il 57,05% dei gelesi

Graziano Amato

10 Giugno 2024 10:20

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A Gela, metà degli elettori aventi diritto non si è recato a votare. E' il dato allarmante di questa tornata elettorale che rivela un distaccamento ancora più netto tra cittadini e politica. Il dato definitivo rivela che alle urne si è presentato il 57,05% dei gelesi, cioè 36.864 elettori su 66.404. Il crollo, negli ultimi 14 anni, è disarmante. Dalle elezioni comunali del 2010 ad oggi si registra un calo del 13%. In quell'occasione andò a votare il 70,81% degli elettori, cioè 45.970 gelesi su 64.916 aventi diritto. Cinque anni dopo il calo è stato poco rilevante, appena del 2%. Nel 2015, infatti, l'affluenza si è attestata al 68,61% con 45.184 votanti. Il trand è peggiorato nelle successive tornate eletteroli per il rinnovo del sindaco e del consiglio comunale. Basti pensare che nel 2019 il crollo, rispetto alla precedente chiamata alle urne, è stato del 10%.

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Cinque anni fa votò il 58,41% degli aventi diritto, cioè 38.401 gelesi. Un altro crollo del quasi 10%, dunque, si è affermato anche negli ultimi cinque anni. Trend confermato anche per gli altri comuni della provincia coinvolti nelle elezioni amministrative. E' Gela il comune in cui si  attestata l'affluenza più alta, seguita da Caltanissetta con il 56% e Mazzarino con il 56,65%. Sono 73.912, in totale, i nisseni che si sono recati alle urne per le comunali. A Gela, dunque, non è bastato il traino dei cinque candidati alla carica di sindaco, dei 407 candidati al consiglio comunale e delle 18 liste elettorali. La gente è disappassionata, stanca, distaccata, forse illusa. Influiscono fattori rilevanti come la crisi idrica, il decoro urbano, il dissesto del manto stradale, i servizi comunali ridotti al lumicino, un trasporto pubblico che lascia desiderare, il costante tanfo in via Venezia e altre centiaia di emergenze che attanagliano la città. 

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"Tanto sono tutti uguali, tanto non cambia niente, non mi interessa, mi secca" gli slogan più comuni del pericoloso partito dell'astensionismo che anche questa volta ha condotto la migliore campagna elettorale. Poi c'è il dato delle europee. Per il rinnovo del parlamento ha votato il 62,57% dei gelesi aventi diritto, con una differenza del quasi 6%. Smentite le voci di possibili dinieghi a ritirare la scheda rosa. La forbice si spiega perchè a Gela c'è una comunità di stranieri non residenti ufficialmente a Gela che gode del diritto di voto per le elezioni Europee, su specifica richiesta. Sono concittadini che incidono sull'affluenza, che non ha niente a che vedere con le amministrative. 

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