A Palazzo di Città l’ascensore non funziona da tre mesi e continua la protesta Aias
Disagi del cittadino
A Palazzo di Città l’ascensore non funziona da tre mesi e continua la protesta Aias
A Palazzo di Città l'ascensore non funziona da tre mesi e anche questa mattina decine di utenti sono rimasti bloccati a piano terra dove, per lo stesso motivo, si è svolta la ...
A Palazzo di Città l'ascensore non funziona da tre mesi e anche questa mattina decine di utenti sono rimasti bloccati a piano terra dove, per lo stesso motivo, si è svolta la riunione tra la commissione Servizi Sociali, le famiglie degli utenti dell'Aias, i lavoratori, l'UGL, l'assessore ai servizi sociali e il dirigente del settore. Da quattro giorni è iniziata la protesta di dipendenti e famiglie del centro di riabilitazione di contrada Manfria. Famiglie, sindacati e direzione chiedono l'applicazione del regolamento che prevede l'accreditamento diretto delle somme. L'attuale modalità, che prevede l'erogazione di un contributo che le famiglie devono poi girare all'Aias, è sconveniente per tutti. Quella che doveva essere soltanto una soluzione temporanea è diventata una costante. La crisi finanziaria non permette di indire la gara d'appalto mentre continua il rimbalzo di responsabilità tra chi vorrebbe dare l'ok all'accreditamento diretto e chi no.di Graziano Amato
A Palazzo di Città l'ascensore non funziona da tre mesi e anche questa mattina decine di utenti sono rimasti bloccati a piano terra dove, per lo stesso motivo, si è svolta la riunione tra la commissione Servizi Sociali, le famiglie degli utenti dell'Aias, i lavoratori, l'UGL, l'assessore ai servizi sociali e il dirigente del settore. Da quattro giorni è iniziata la protesta di dipendenti e famiglie del centro di riabilitazione di contrada Manfria. Famiglie, sindacati e direzione chiedono l'applicazione del regolamento che prevede l'accreditamento diretto delle somme. L'attuale modalità, che prevede l'erogazione di un contributo che le famiglie devono poi girare all'Aias, è sconveniente per tutti. Quella che doveva essere soltanto una soluzione temporanea è diventata una costante. La crisi finanziaria non permette di indire la gara d'appalto mentre continua il rimbalzo di responsabilità tra chi vorrebbe dare l'ok all'accreditamento diretto e chi no.di Graziano Amato