Ad un anno dalla morte il ricordo di Rocco Vacca rivive nella sua opera postuma "Sulu Sunetti"
Cultura
Ad un anno dalla morte il ricordo di Rocco Vacca rivive nella sua opera postuma "Sulu Sunetti"
Un anno fa se ne andava il poeta gelese Rocco Vacca. Nella vita era stato un dipendente Eni, ma la sua più grande passione fu la scrittura. Non trascurò mai impegno sociale, fa...
Un anno fa se ne andava il poeta gelese Rocco Vacca. Nella vita era stato un dipendente Eni, ma la sua più grande passione fu la scrittura. Non trascurò mai impegno sociale, famiglia e fede. A 12 mesi dalla sua scomparsa, la moglie Lucia ed i figli Giuseppe, Rita e Simona sono riusciti ad esaudire quello che oggi possiamo definire il suo ultimo desiderio di Rocco. Sabato, in una gremita ex chiesetta San Giovanni, è stata presentata "Sulu Sunetti", opera postuma del poeta. A curare la prefazione della 16° raccolta di poesie è stato l'amico fraterno di Rocco, il professore Liborio Mingoia. Rocco Vacca da pensionato continuò a frequentare gli ex colleghi nel "dopo lavoro", si dedicò alla famiglia senza mai smettere di comporre centinaia di versi in vernacolo gelese, fino a quando non rimase vittima di un incidente. Era il 4 aprile del 2022 quando, in via Carioli, fu investito da una Smart dopo essere uscito dall'abitazione dell'amata sorella, che come di consueto era andato a trovare. La sua morte scosse la comunità gelese, provocando incredulità e sgomento. Improvvisamente, e in tragiche circostanze, sparì un importante pezzo di storia cittadina. Rocco Vacca, infatti, per oltre 40 anni, dedicò versi in dialetto alla vita, alla natura, alla famiglia ma soprattutto all'amore per la sua Gela, elogiando la storia e le bellezza della sua città natale senza risparmiare, se necessario, pungenti critiche verso chi l'ha sempre bistrattata. Oggi la memoria di Rocco continua a vivere, impressa sia nelle pagine dei suoi componimenti che nei ricordi di chi lo ha conosciuto ed amato.di Graziano Amato
Un anno fa se ne andava il poeta gelese Rocco Vacca. Nella vita era stato un dipendente Eni, ma la sua più grande passione fu la scrittura. Non trascurò mai impegno sociale, famiglia e fede. A 12 mesi dalla sua scomparsa, la moglie Lucia ed i figli Giuseppe, Rita e Simona sono riusciti ad esaudire quello che oggi possiamo definire il suo ultimo desiderio di Rocco. Sabato, in una gremita ex chiesetta San Giovanni, è stata presentata "Sulu Sunetti", opera postuma del poeta. A curare la prefazione della 16° raccolta di poesie è stato l'amico fraterno di Rocco, il professore Liborio Mingoia. Rocco Vacca da pensionato continuò a frequentare gli ex colleghi nel "dopo lavoro", si dedicò alla famiglia senza mai smettere di comporre centinaia di versi in vernacolo gelese, fino a quando non rimase vittima di un incidente. Era il 4 aprile del 2022 quando, in via Carioli, fu investito da una Smart dopo essere uscito dall'abitazione dell'amata sorella, che come di consueto era andato a trovare. La sua morte scosse la comunità gelese, provocando incredulità e sgomento. Improvvisamente, e in tragiche circostanze, sparì un importante pezzo di storia cittadina. Rocco Vacca, infatti, per oltre 40 anni, dedicò versi in dialetto alla vita, alla natura, alla famiglia ma soprattutto all'amore per la sua Gela, elogiando la storia e le bellezza della sua città natale senza risparmiare, se necessario, pungenti critiche verso chi l'ha sempre bistrattata. Oggi la memoria di Rocco continua a vivere, impressa sia nelle pagine dei suoi componimenti che nei ricordi di chi lo ha conosciuto ed amato.di Graziano Amato