Addio al Reddito di Cittadinanza, più di duemila famiglie gelesi in difficoltà
Attualità
Addio al Reddito di Cittadinanza, più di duemila famiglie gelesi in difficoltà
Corsa ai patronati in cerca di sussidi
È caos nei Comuni per la situazione che riguarda le tante famiglie che da agosto perderanno il reddito di cittadinanza. Cittadini in fila nei patronati, si chiedono cosa ne sarà del sussidio introdotto dal governo gialloverde nel 2019 e adesso messo al vaglio dal nuovo dl sul Lavoro varato dal governo meloni. Dal 1° settembre dovrebbe partire una misura di Supporto alla Formazione e Lavoro: un'integrazione al reddito pari a 350 euro mensili, per un massimo di 12 mesi (non rinnovabili), destinati a chi frequenta corsi di formazione, qualificazione e riqualificazione professionale. Destinatari del supporto sono gli ex percettori del Reddito di Cittadinanza tra i 18 e 59 anni con Isee non superiore a 6mila euro considerati “attivabili al lavoro”. Incertezza per tante famiglie gelesi, sono più di 2mila i percettori in città, ma solo alcune categorie continueranno a percepire il reddito: famiglie con minori, persone con disabilità, persone di età pari o superiore ai 60 anni e cittadini in condizione di svantaggio inserite in un programma di cura e assistenza dei servizi sociosanitari territoriali. “Quanto accaduto a Terrasini, dove un uomo che ha perso il reddito di cittadinanza ha fatto irruzione nella stanza del sindaco minacciando di dare fuoco a tutto con la benzina, è la plastica rappresentazione della bomba sociale che il governo Meloni potrebbe avere innescato" - dichiara in una nota il vicepresidente all'Ars, Nuccio di Paola. A Gela tante famiglie perderanno il sussidio, bisognerà aspettare qualche mese per avere chiare le intenzioni del governo centrale. Intanto, da gennaio 2024, previsto il nuovo" assegno di inclusione", non inferiore a 480 euro mensili, per i nuclei con componenti "fragili" e con impostazione molto simile a quella del vecchio Reddito di Cittadinanza.
È caos nei Comuni per la situazione che riguarda le tante famiglie che da agosto perderanno il reddito di cittadinanza. Cittadini in fila nei patronati, si chiedono cosa ne sarà del sussidio introdotto dal governo gialloverde nel 2019 e adesso messo al vaglio dal nuovo dl sul Lavoro varato dal governo meloni. Dal 1° settembre dovrebbe partire una misura di Supporto alla Formazione e Lavoro: un'integrazione al reddito pari a 350 euro mensili, per un massimo di 12 mesi (non rinnovabili), destinati a chi frequenta corsi di formazione, qualificazione e riqualificazione professionale. Destinatari del supporto sono gli ex percettori del Reddito di Cittadinanza tra i 18 e 59 anni con Isee non superiore a 6mila euro considerati "attivabili al lavoro".
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Incertezza per tante famiglie gelesi, sono più di 2mila i percettori in città, ma solo alcune categorie continueranno a percepire il reddito: famiglie con minori, persone con disabilità, persone di età pari o superiore ai 60 anni e cittadini in condizione di svantaggio inserite in un programma di cura e assistenza dei servizi sociosanitari territoriali. "Quanto accaduto a Terrasini, dove un uomo che ha perso il reddito di cittadinanza ha fatto irruzione nella stanza del sindaco minacciando di dare fuoco a tutto con la benzina, è la plastica rappresentazione della bomba sociale che il governo Meloni potrebbe avere innescato" - dichiara in una nota il vicepresidente all'Ars, Nuccio di Paola.
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A Gela tante famiglie perderanno il sussidio, bisognerà aspettare qualche mese per avere chiare le intenzioni del governo centrale. Intanto, da gennaio 2024, previsto il nuovo" assegno di inclusione", non inferiore a 480 euro mensili, per i nuclei con componenti "fragili" e con impostazione molto simile a quella del vecchio Reddito di Cittadinanza.