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ANCHE GELA PRENDE PARTE ALLA MANIFESTAZIONE DEI CAMIONISTI PER IL CARO CARBURANTE

Cronaca

ANCHE GELA PRENDE PARTE ALLA MANIFESTAZIONE DEI CAMIONISTI PER IL CARO CARBURANTE

Lo sciopero minacciato dai camionisti negli scorsi giorni oggi è diventato realtà coinvolgendo diverse sigle sindacali e autonomi in tutta Italia e in particolare in Sicilia do...

Graziano Amato

21 Febbraio 2022 19:50

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Lo sciopero minacciato dai camionisti negli scorsi giorni oggi è diventato realtà coinvolgendo diverse sigle sindacali e autonomi in tutta Italia e in particolare in Sicilia dove il coinvolgimento è stato massiccio. Tuttavia, a differenza di quanto paventato da alcune sigle non si è trattato di un blocco ma di una protesta pacifica coi camionisti che hanno parcheggiato i loro auto articolati ai bordi delle principali vie di comunicazione stradale. L'associazione promotrice di questa iniziativa è stata l'AIAS che da tempo si fa portavoce dei problemi di questo settore che a causa del caro carburante e di condizioni di lavoro sempre più soffocanti è stato messo a dura prova. La Sicilia rappresenta da anni lo zoccolo duro dell'AIAS che ha deciso di intensificare la protesta nei caselli dell'autostrada Catania - Messina. Anche Gela ha preso parte allo sciopero con decine e decine di autotrasportatori autonomi che negli anni hanno investito centinaia di migliaia di euro e che adesso sono in estrema difficoltà. La protesta arriva non a caso ma dopo i Costanti rinvii e le mancate risposte da parte del Governo sulla questione "caro carburante". I disagi non sono mancati da nord a sud, a partire dall'area industriale di san Nicola di Melfi a potenza dove un centinai di autoarticolati hanno bloccato l'accesso agli stabilimenti Fiat ma anche e soprattutto in Sicilia dove oltre che a Catania, anche la statale Agrigento Caltanissetta nella mattinata è stata coinvolta da un corteo di camionisti che procedevano a passo d'uomo. A Gela la protesta è stata pacata e non ha creato disagi alla circolazione. Questa protesta rappresenta a tutti gli effetti un grido d'allarme per uno dei settori, quello dei trasporti che per anni è stato uno dei più trainanti, in tutti i sensi, dell'economia italiana non solo locale, e che adesso si trova con le spalle al muro nonostante durante la pandemia non si sia mai fermata rischiando la propria vita per garantire a tutti i cittadini che i supermercati fossero sempre pieni, che le farmacie non andassero al collasso e che la vita di tutti i giorni continuasse con quel briciolo di normalità che tutti desideravamo.di Graziano Amato

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