Cronaca
ANCHE GELA PRENDE PARTE ALLA MANIFESTAZIONE DEI CAMIONISTI PER IL CARO CARBURANTE
Lo sciopero minacciato dai camionisti negli scorsi giorni oggi è diventato realtà coinvolgendo diverse sigle sindacali e autonomi in tutta Italia e in particolare in Sicilia do...
Lo sciopero minacciato dai camionisti negli scorsi giorni oggi è diventato realtà coinvolgendo diverse sigle sindacali e autonomi in tutta Italia e in particolare in Sicilia dove il coinvolgimento è stato massiccio. Tuttavia, a differenza di quanto paventato da alcune sigle non si è trattato di un blocco ma di una protesta pacifica coi camionisti che hanno parcheggiato i loro auto articolati ai bordi delle principali vie di comunicazione stradale. L'associazione promotrice di questa iniziativa è stata l'AIAS che da tempo si fa portavoce dei problemi di questo settore che a causa del caro carburante e di condizioni di lavoro sempre più soffocanti è stato messo a dura prova. La Sicilia rappresenta da anni lo zoccolo duro dell'AIAS che ha deciso di intensificare la protesta nei caselli dell'autostrada Catania - Messina. Anche Gela ha preso parte allo sciopero con decine e decine di autotrasportatori autonomi che negli anni hanno investito centinaia di migliaia di euro e che adesso sono in estrema difficoltà. La protesta arriva non a caso ma dopo i Costanti rinvii e le mancate risposte da parte del Governo sulla questione "caro carburante". I disagi non sono mancati da nord a sud, a partire dall'area industriale di san Nicola di Melfi a potenza dove un centinai di autoarticolati hanno bloccato l'accesso agli stabilimenti Fiat ma anche e soprattutto in Sicilia dove oltre che a Catania, anche la statale Agrigento Caltanissetta nella mattinata è stata coinvolta da un corteo di camionisti che procedevano a passo d'uomo. A Gela la protesta è stata pacata e non ha creato disagi alla circolazione. Questa protesta rappresenta a tutti gli effetti un grido d'allarme per uno dei settori, quello dei trasporti che per anni è stato uno dei più trainanti, in tutti i sensi, dell'economia italiana non solo locale, e che adesso si trova con le spalle al muro nonostante durante la pandemia non si sia mai fermata rischiando la propria vita per garantire a tutti i cittadini che i supermercati fossero sempre pieni, che le farmacie non andassero al collasso e che la vita di tutti i giorni continuasse con quel briciolo di normalità che tutti desideravamo.di Graziano Amato