Anno giudiziario: a Gela presenti organizzazioni mafiose pericolose e violente
Cronaca
Anno giudiziario: a Gela presenti organizzazioni mafiose pericolose e violente
A Gela convivono Cosa nostra e Stidda
"Nel mandamento di Gela, che comprende anche Niscemi e Mazzarino, continuano ad essere presenti, Stidda e Cosa nostra. "In passato hanno avuto momenti di scontro violentissimo ma da tempo hanno preferito optare per una convivenza pacifica". E’ quanto emerge dalla relazione del presidente reggente della Corte d'Appello di Caltanissetta Giuseppe Melisenda Giambertoni, illustrata in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario. A Gela Cosa nostra è presente con i gruppi Rinzivillo ed Emmanuello, rispettivamente legati all’ala moderata il primo ed all’ala corleonese il secondo. Opera anche, in maniera autonoma, il gruppo Alfieri. "Cosa Nostra – si legge nella relazione - sembra aver optato per un profilo più basso rispetto alla Stidda che sembra voler mantenere una presenza più visibile e una certa forza di intimidazione militare”. “A Gela, le organizzazioni mafiose, prima molto impegnate nelle attività estorsive, sembrano aver dato preferenza negli ultimi anni alle attività di traffico di stupefacenti, in relazione alle quali sono stati riscontrati collegamenti con personaggi operanti in Calabria oltre che nel catanese; rispetto al passato non può non rilevarsi una minore strutturazione gerarchica dell’associazione ed un’organizzazione più approssimativa; ciò non ne attenua la pericolosità, anzi paradossalmente rende più probabile il ricorso alla violenza. Continua comunque ad essere molto forte il senso di appartenenza ai sodalizi mafiosi; si pensi, per esempio, che l’affiliazione alla Stidda si era già tradotta in comportamenti iconici da parte di alcuni giovani i quali, mutuando condotte proprie di altre tradizioni mafiose, si sono tatuati una “stella a cinque punte” a rimarcare l’appartenenza all’organizzazione. Malgrado il minore rigore gerarchico, i nuovi affiliati non risultano meno pericolosi ed anzi si è riscontrato un facile ricorso alla violenza anche per futili motivi, senza un sufficiente controllo da parte dei vertici criminali; ciò si evince anche dai numerosi scontri violenti e tentati omicidi per i quali si è proceduto”. Si tratta di organizzazioni mafiose violente, che dispongono di ingenti quantitativi di armi.
"Nel mandamento di Gela, che comprende anche Niscemi e Mazzarino, continuano ad essere presenti, Stidda e Cosa nostra. "In passato hanno avuto momenti di scontro violentissimo ma da tempo hanno preferito optare per una convivenza pacifica". E' quanto emerge dalla relazione del presidente reggente della Corte d'Appello di Caltanissetta Giuseppe Melisenda Giambertoni, illustrata in occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario. A Gela Cosa nostra è presente con i gruppi Rinzivillo ed Emmanuello, rispettivamente legati all'ala moderata il primo ed all'ala corleonese il secondo. Opera anche, in maniera autonoma, il gruppo Alfieri.
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"Cosa Nostra - si legge nella relazione - sembra aver optato per un profilo più basso rispetto alla Stidda che sembra voler mantenere una presenza più visibile e una certa forza di intimidazione militare". "A Gela, le organizzazioni mafiose, prima molto impegnate nelle attività estorsive, sembrano aver dato preferenza negli ultimi anni alle attività di traffico di stupefacenti, in relazione alle quali sono stati riscontrati collegamenti con personaggi operanti in Calabria oltre che nel catanese; rispetto al passato non può non rilevarsi una minore strutturazione gerarchica dell'associazione ed un'organizzazione più approssimativa; ciò non ne attenua la pericolosità, anzi paradossalmente rende più probabile il ricorso alla violenza.
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Continua comunque ad essere molto forte il senso di appartenenza ai sodalizi mafiosi; si pensi, per esempio, che l'affiliazione alla Stidda si era già tradotta in comportamenti iconici da parte di alcuni giovani i quali, mutuando condotte proprie di altre tradizioni mafiose, si sono tatuati una "stella a cinque punte" a rimarcare l'appartenenza all'organizzazione. Malgrado il minore rigore gerarchico, i nuovi affiliati non risultano meno pericolosi ed anzi si è riscontrato un facile ricorso alla violenza anche per futili motivi, senza un sufficiente controllo da parte dei vertici criminali; ciò si evince anche dai numerosi scontri violenti e tentati omicidi per i quali si è proceduto". Si tratta di organizzazioni mafiose violente, che dispongono di ingenti quantitativi di armi.