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Appartiene al clan Rinzivillo di Gela: dopo la condanna arriva la confisca per sette milioni di euro

Cronaca

Appartiene al clan Rinzivillo di Gela: dopo la condanna arriva la confisca per sette milioni di euro

Tra i beni confiscati una villa con piscina

Redazione

19 Giugno 2024 18:58

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I carabinieri nei giorni scorsi hanno eseguito una maxi confisca (immobili, polizze assicurative, conti correnti, quote societarie, fondi d'investimento e autoveicoli) a carico di un uomo ritenuto appartenente alla criminalità organizzata. La confisca a differenza del sequestro che ha natura cautelare provvisoria, comporta l'ablazione definitiva delle utilità patrimoniali in sequestro. Si tratta di una villa con piscina, il 100% delle quote societarie di due società operanti nel campo dell'edilizia, tre conti correnti bancari, un fondo comune d'investimento e nove autoveicoli, per un valore complessivo indicativo di 7 milioni di euro eseguita a carico di un condannato a 9 anni per associazione per delinquere di stampo mafioso, ritenuto appartenente a Cosa nostra, clan "Rinzivillo" di Gela, residente in provincia di Piacenza.

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La maggior parte dei beni era già stata sequestrata nel febbraio del 2022, ora si è trattato di confisca, ovvero dell'esecuzione del provvedimento ablativo che ha permesso l'acquisizione a favore dell'Erario dello Stato. I certosini accertamenti, condotti dal Nucleo Informativo del Reparto Operativo di Piacenza, con il coordinamento della Dda di Bologna, hanno trovato netto riscontro e conferma nella riunione in camera di consiglio del Tribunale di Caltanissetta svolta per deliberare circa la misura di prevenzione patrimoniale della confisca nei confronti del condannato ritenuto appartenente al citato clan, che insieme ai suoi familiari, aveva accumulato nel corso degli anni in patrimonio assolutamente sproporzionato rispetto alle sue fonti di reddito. Il personale del Reparto Operativo - Nucleo Informativo di Piacenza, la settimana scorsa, insieme ai colleghi territoriali interessati, in provincia di Piacenza, a Gela, Empoli (FI), Garlasco, Bareggio e Cornaredo hanno proceduto all'esecuzione del decreto che alcuni giorni prima era stato emesso dal Tribunale di Caltanissetta. (Il Piacenza)

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