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BLITZ EXTRA FINES: PESANTI CONDANNE PER IL CLAN RINZIVILLO

Cronaca

BLITZ EXTRA FINES: PESANTI CONDANNE PER IL CLAN RINZIVILLO

Era accusato di corruzione e accesso abusivo ai sistemi informatici delle forze dell'ordine grazie alla complicità di due carabinieri infedeli. Salvatore Rinzivillo, a capo dell...

01 Aprile 2021 14:14

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Era accusato di corruzione e accesso abusivo ai sistemi informatici delle forze dell'ordine grazie alla complicità di due carabinieri infedeli. Salvatore Rinzivillo, a capo dell'omonimo clan, noto come "zio Totò", detenuto al 41 bis, è stato condannato ieri dal Tribunale a 10 anni e 8 mesi di carcere. Il Pm per il capomafia gelese, ne aveva chiesti 12. Rinzivillo era stato arrestato nell'ottobre del 2017, nell'ambito del blitz Extra Fines. Fu un duro colpo per il clan Rinzivillo perché in manette, tra boss e gregari, finirono 37 affiliati. E proprio ieri, si è concluso anche un altro processo scaturito proprio da quel blitz. Il tribunale di Gela, ha emesso 12 condanne e 5 assoluzioni.Gli imputati, erano accusati, a vario titolo, oltre che di associazione mafiosa, estorsione e traffico di sostanze stupefacenti, intestazione fittizia di società e detenzione di armi.Il Tribunale di Gela, presieduto dal giudice Miriam D'Amore, ha condannato i fratelli Antonio e Crocifisso detto "Ginetto" Rinzivillo rispettivamente a 20 e 30 anni di reclusione, in continuazione con altri reati.Sono invece 12 gli anni inflitti a Rosario Cattuto e 8 anni ad Antonio Giovanni Maranto. Umberto Bongiorno, Vincenzo Mulè e Francesco Majale sono stati condannati a 6 anni e 8 mesi ciascuno. Giuseppe Rosciglione è stato condannato a 6 anni di reclusione; 7 anni a Luigi Rinzivillo; 10 anni e 8 mesi ad Alfredo Santangelo; 12 anni è la condanna inflitta a Carmelo Giannone e 7 anni e 9 mesi al figlio Angelo.Sono stati invece assolti Emanuele Catania, Giuseppe Licata, Antonio Passaro, Fabio Stimolo e Luigi Savoldi. Per Stimolo e Savoldi, il Pm della Dda di Caltanissetta, Luigi Leghissa, già al termine della sua requisitoria aveva chiesto l'assoluzione. Il giudice ha altresì disposto, la confisca della "Ittica San Francesco", una società appartenente a Carmelo e Angelo Giannone. Disposto il dissequestro della società appartenente ad Emanuele Catania.L'operazione "Extra Fines" venne condotta dalla Squadra Mobile di Caltanissetta, Guardia di Finanza e Carabinieri coordinati dalla Procura Nazionale Antimafia e Antiterrorismo e dalle direzioni distrettuali antimafia di Roma e Caltanissetta e permise di sgominare il clan Rinzivillo con 37 misure di custodia cautelare. Il Pm, nel corso della sua requisitoria, ha ricostruito i vari ruoli ricoperti dagli imputati all'interno del clan Rinzivillo, considerato uno dei più potenti e pericolosi d'Italia e si è soffermato sui traffici illeciti sui quali l'organizzazione criminale aveva messo le mani. L'accusa ha parlato della presenza di "un'imprenditoria grigia" che si muoveva in diverse parti d'Italia e d'Europa e in particolare nella Capitale, con ramificazioni in Lombardia e in Germania. A capo del clan ci sarebbe stato il boss Salvatore Rinzivillo, considerato il "reggente" della famiglia di Gela, che nel 2014, prendendo ordini dai suoi fratelli ergastolani, Antonio e Crocifisso, detenuti al 41 bis, dopo aver lasciato il carcere nel 2013, era tornato in Sicilia per riorganizzare il sodalizio mafioso, reclutando nuovi affiliati volti a favorire la riorganizzazione e il rafforzamento della cosca, individuando gli obiettivi e le strategie operative da attuarsi per il raggiungimento dei fini del clan.

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