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Blitz "Mondo Opposto" tra Gela e Niscemi: in 23 rimangono in carcere

Cronaca

Blitz "Mondo Opposto" tra Gela e Niscemi: in 23 rimangono in carcere

Solo a due indagati sono stati concessi i domiciliari

Redazione

19 Gennaio 2024 11:59

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Arrestati nell'ambito del blitz antimafia "Mondo Opposto" , rimangono in carcere. Tra i 25 arrestati, sono stati concessi i domiciliari, solo a due imputati. Lo ha deciso il tribunale del Riesame di Caltanissetta. A lasciare il carcere per i domiciliari, il mazzarinese Salvatore Fausciana e il niscemese Gianni Ferranti.  29 invece le misure di custodia cautelare emesse dal Gip. In 25 finirono in carcere, ad altre 3 persone vennero concessi gli arresti domiciliari e un carabiniere venne sospeso dal servizio, Cosa nostra di Niscemi avrebbe stretto un patto con quella di Gela. 

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Gli indagati, sono accusati a vario titolo, di associazione per delinquere di tipo mafioso, estorsione, favoreggiamento personale, violenza privata, minaccia e  minaccia a pubblico ufficiale, illecita concorrenza con minaccia e violenza, incendio, porto e detenzione di armi e munizionamento, ricettazione e violazione degli obblighi inerenti alla sorveglianza speciale. L'indagine, condotta dai carabinieri e coordinata dalla Dda di Caltanissetta, ha permesso di sgominare una presunta organizzazione mafiosa, immortalando un contesto territoriale caratterizzato da uno spietato ricorso alla violenza e all'imposizione del pizzo a commercianti ed imprenditori.

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L'attività d'indagine avrebbe consentito di tracciare l'evoluzione strutturale ed operativa della famiglia di Niscemi, identificarne i consociati ed i ruoli da costoro ricoperti. Inoltre dalle indagini sarebbe emersa la disponibilità del gruppo criminale di armi, nonché la commissione di reati da parte di soggetti sottoposti a misure di prevenzione personale. A capo della presunta organizzazione, Alberto Musto, ritenuto il capo del mandamento di Gela. Nel corso delle indagini venne sventato un omicidio. 

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