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Bomba Ghelas irrompe sulla campagna elettorale di Gela e la deflagrazione rischia di causare forti danni

Politica

Bomba Ghelas irrompe sulla campagna elettorale di Gela e la deflagrazione rischia di causare forti danni

Inferrera ha impugnato l'atto

Franco Gallo

01 Giugno 2024 15:05

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Sugli ultimi giorni della campagna elettorale di Gela irrompe la sceneggiatura della serie "a volte tornano!". Si, perché la storia della Ghelas non solo si ripete, ma sembra il solito film già visto. Una società partecipata di una notevole importanza strategica per il Comune di Gela che i vari sindaci hanno utilizzato a proprio piacimento per imbarcare nuovi alleati o per spostare equilibri politici. Tutto questo a prescindere se alla guida della società sono stati nominati professionisti preparati o meno. La scelta del sindaco Lucio Greco di cambiare i vertici di Ghelas Multiserrvizi ad una settimana dal voto per le amministrative ha colto tutti, ma proprio tutti, di sorpresa. Un coro unanime, da destra a sinistra, per la intempestività ed inopportunità della scelta.

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Ancora una volta Greco ha messo tutti d'accordo. Si, tutti d'accordo a non essere d'accordo con la sua decisione. La scelta, poi. Anche in questo caso, il ritornello "a volte tornano" funziona. Perché il nuovo amministratore delegato della Ghelas Multiservizi è un "toh, guarda chi si rivede"! Guido Siragusa, infatti, nel lontano 2012, da consigliere comunale dell'UDC era un fermo oppositore dell'allora sindaco Angelo Fasulo, salvo diventarne il più fervente sostenitore allorquando Fasulo nominò amministrartore delegato della Gheas l'architetto Giuseppe Robilatte, notoriamente vicino al gruppo politico del quale Siragusa faceva parte all'epoca. Corsi e ricorsi storici che si ripetono. Sempre con la Ghelas al centro del risiko politico gelese.

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La ridda di voci che si sono scatenate attorno a questa assai discutibile decisione del sindaco Greco, che obiettivamente si è scelto il modo peggiore per uscire di scena dopo  cinque anni non certo fantastici di sindacatura, portano quasi tutte a pensare che dietro ci siano scelte elettoralistiche. Questa, infatti, la critica più ricorrente che emerge in queste ore in tutti gli ambienti politici, con il toto-beneficiario che sembra far prevalere  l'ipotesi di un fedelissimo del sindaco Greco a goderne gli effetti elettorali. Come è, e come non è, sta di fatto che questa querelle è destinata a costare caro alle casse, già di per se asfittiche, del povero Comune di Gela. Questo perché il dimissionato ex amministratore delegato di Ghelas, ing. Pietro Inferrera, è pronto a fare la guerra, più che dare battaglia a suon di carte bollate. Gli avvocati del professionista messinese, che tanto in amore e d'accordo andava con Greco nei primi anni di sindacatura del primo cittadino uscente, hanno già fatto sapere che stano predisponendo tutti i documenti per sferrare  duri colpi alla malmessa macchina comunale, ritenendo la decisione di Greco totalmente illegittima ed adottata in violazione di legge. L'atto verrà  impugnato dall'agguerrito staff  legale di Inferrera, mostrando agli organi competenti  gli evidenti profili di danno erariale causato da questo provedimento, scrivono in una nota i legali dello studio Ferrara di Palermo. In parole povere questa vicenda rischia di costare l'osso del collo, economicamente parlando, ad un Comune che deve già affrontare i paurosi strali del dissesto finanziario. Un regalo, davvero mica da poco, che l'uscente sindaco Greco farà trovare sulla poltrona di primo cittadino a chi ci si andrà a sedere tra qualche settimana. Un regalo che siamo sicuri il prossimo sindaco di Gela non solo non gradirà ma del quale avrebbe voluto assolutamente farne a meno. D'altronde sono già tante, anche troppe, le rogne che si troverà ad affrontare una volta finita la sbornia dei festeggiamenti post-elettorali.

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