Scuola
CAOS SCUOLE, IERI 11 POSITIVI SU 347 TEST RAPIDI MENTRE IL COMUNE ASPETTA INVANO L’ASP E GENITORI INVOCANO DAD
Solo 347 soggetti appartenenti al mondo della scuola hanno risposto all'appello lanciato dall'amministrazione partecipando allo screening organizzato all'ex terminal bus. d...
Solo 347 soggetti appartenenti al mondo della scuola hanno risposto all'appello lanciato dall'amministrazione partecipando allo screening organizzato all'ex terminal bus. di questi soltanto 11 sono risultati positivi al test rapido, ora dovranno effettuare un tampone molecolare per accertare la positività. Intanto mentre i centri vaccinali individuati in città continuano a rivelarsi poco adatti, continuano a passo spedito i lavori al Palacossiga. Quasi tutti gli ambienti, sia esterni che interni, sono stati ripristinati, cosi come il verde e l'illuminazione. Bisognerà però attendere almeno due settimane per veder sorgere l'hub vaccinale. continui i sopralluoghi dell'amministrazione, della Ghelas e della protezione civile che da lunedì prossimo dovrebbe iniziare ad allestire gli ambienti interni. Un fine settimana di numeri in lieve calo , nelle giornate di venerdì e sabato 66 i gelesi risultati positivi, tutti posti in isolamento domiciliare. Si affolla sempre più il Vittorio Emanuele con 7 nuovi ricoveri in degenza ordinaria e un nuovo trasferimento in terapia intensiva e una sola dimissione. Purtroppo in città si conta la 66esima vittima mentre sono 22 i gelesi guariti. Caos anche nel mondo della scuola, I contagi degli ultimi mesi in città e la proclamazione della zona rossa, aveva fatto ben sperare ai genitori che le scuole venissero chiuse, data l'ultima comunicazione dell'Asp, definita come luogo sicuro.Sono le parole del gruppo genitori pro-dad che inviano una nota dicendo che: "Non è possibile che con un contagio così alto si mette a repentaglio la salute dei nostri figli che mandiamo, ogni giorno, a rischiare solo perché l'ASP non dà parere positivo e non si sa bene perché. Ognuno si assuma la propria responsabilità per tutti i bambini che si ammaleranno e facciano loro i dolorosissimi tamponi cui dovrebbe essere sottoposta un'infanzia, che in alcuni casi, ha un'età più bassa di quattro anni. Nessuno ha ascoltato il nostro grido di aiuto dice il gruppo - non c'entra il colore politico ma i genitori vogliono legittimamente che si chiudano delle strutture che costituiscono il massimo dell'assembramento che è contrario alla zona rossa".Anche questa mattina l'Asp non risponde alle nostre chiamate, numeri che tardano ad arrivare. I dirigenti, sentiti da Rete Chiara, sono certamente d'accordo con i genitori pro-dad sulle preoccupazioni per la salute dei loro figli, ma molti sono favorevoli alla didattica in presenza.di Francesco Bunetto