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Cardiologi: "Cocaina aumenta fino al 23% il rischio infarto, Fentanyl spaventa"

Salute

Cardiologi: "Cocaina aumenta fino al 23% il rischio infarto, Fentanyl spaventa"

Evidenziano i pericoli per il cuore legati alle sostanze assunte

Redazione

15 Giugno 2024 11:51

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Le droghe, anche quelle considerate 'leggere', fanno male al cuore. "Ma soprattutto scatenano le malattie cardiache da sostanze stupefacenti che possono manifestarsi in maniera acuta - generalmente temporalmente associata e proporzionale all'ultima dose assunta - o svilupparsi lentamente nel tempo. Quindi anche chi la prova una volta o lo fa saltuariamente e non ha alcuna sintomatologia acuta dopo l'assunzione, se però continua può sviluppare nel tempo un danno cardiaco". Da qui l'allarme dei cardiologi della Fondazione per il Tuo cuore dell'Anmco (Associazione nazionale medici cardiologi ospedalieri) nel sottolineare come sia necessario "smettere di assumere sostanze prima che il danno si manifesti o diventi irreversibile" e dell'importanza di sottoporsi a visite di controllo.

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"La cocaina - spiega Domenico Gabrielli, presidente Fondazione per il tuo cuore e direttore Cardiologia dell'ospedale San Camillo di Roma - può favorire l'insorgenza di ogni tipo di patologia cardiaca e aumenta fino al 23% il rischio di infarto miocardico nelle prime ore dopo l'assunzione. L'uso non medico della cannabis, è stato associato ad un aumentato rischio di patologie cardio e cerebrovascolari. Il fatto che esista una cannabis utilizzata per scopi medici non significa che fumare marijuana non faccia male al cuore e alla salute. Anche il Fentanyl è un farmaco molto utilizzato in medicina, eppure negli Usa l'uso non medico di oppioidi sintetici con effetti antidolorifici come il Fentanyl e derivati è un vero e proprio problema di salute sociale. Tali sostanze, magari acquistate anche per via illegale, hanno infatti aumentato la mortalità per arresto cardiorespiratorio (sono stati stimati circa 75.000 decessi da oppiodi sintetici nel 2022 negli Stati Uniti) e costituiscono ora negli Usa una tra le principali cause di morte nei soggetti giovani-adulti".

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Secondo i cardiologi, "le sostanze stupefacenti sono al centro di varie problematiche della società civile: un concetto noto ma vi è ancora poca conoscenza, sia in ambito sanitario che sociale, sulla capacità che queste sostanze hanno di determinare problemi cardiovascolari e in generale un danno biologico con gravi ripercussioni sulla salute di chi le assume e importanti ricadute sulla spesa sanitaria. La scarsa informazione e soprattutto la disinformazione, legata ai canali da cui vengono attinte le informazioni, determinano - avvertono i cardiologi - false convinzioni come ad esempio quella di ritenere la cannabis innocua in quanto 'terapeutica' e favoriscono dunque la bassa percezione del pericolo 'sostanze', alcool compreso, per il cuore e per la salute umana in particolare tra i giovani". (Adnkronos)

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