Cronaca
Chiedevano pane e arrivava la droga: scattano 9 arresti nel Catanese
Gli spacciatori preferivano prendere gli ordini telefonicamente
I carabinieri hanno arrestato 9 persone (8 in carcere ed una ai domiciliari), per spaccio e detenzione di cocaina, in maniera reiterata ed in concorso tra loro. Si tratta di Gaetano Bellia 35 anni, Angelo Cannavò 55 anni, Santo D'Amico 33 anni, Gabriele De Fazio 22 anni, Marco Marino 33 anni, Giuseppe Puglisi 64 anni, Anthony Rinaldi 32 anni, Ignazio Christian Speranza 33 anni. Per Giuseppa Di Mauro 53 anni sono stati disposti gli arresti domiciliari. Le indagini, in prosecuzione dell'operazione "koala" del 2021, che aveva consentito di individuare l'esistenza di un sodalizio criminoso dedito allo spaccio nella provincia di Catania, eseguite nel periodo compreso tra febbraio e giugno 2023 dai militari di San Giovanni La Punta, hanno permesso di scoprire una fiorente attività di smercio al dettaglio di cocaina, nei territori di Catania, Gravina di Catania, Mascalucia, San Giovanni la Punta, San Gregorio di Catania, Valverde e Tremestieri Etneo.
Lo spaccio della cocaina, comunemente indicata come "cosa", avveniva prevalentemente in maniera itinerante. Gli spacciatori, per evitare di destare sospetti, preferivano prendere gli ordini telefonicamente. Per garantirsi l'impunità, i pusher avrebbero quindi definito un caratteristico modus operandi, che si sarebbe sviluppato secondo diverse fasi: prima una veloce battuta al cellulare, in cui sarebbe stata richiesta la disponibilità del pusher ed indicato il quantitativo o il valore della dose, poi l'indicazione di luogo e orario dell'appuntamento, infine l'incontro vero e proprio e la velocissima cessione di droga in cambio del corrispettivo in denaro, che in alcuni casi avveniva addirittura a mezzo di ricariche di carte prepagate intestate a persone terze. In alcuni casi sarebbe avvenuta addirittura in modalità "take away", quando gli spacciatori sarebbero ricorsi a luoghi già concordati con gli acquirenti, dove facevano loro trovare l'ordine. Emblematica al riguardo la modalità messa in atto da uno degli indagati, che per informare il cliente che la droga era pronta per il ritiro nel luogo convenzionalmente stabilito, utilizzava dire "già fatto Amazon", proprio come avrebbe fatto un onesto corriere del noto e-commerce.
Tra i presunti spacciatori vi era poi chi, per evitare che la cessione di cocaina avvenisse in luogo pubblico, avrebbe anche ospitato gli assuntori all'interno delle proprie abitazioni, per il tempo strettamente necessario alla consumazione del "pippotto", mettendo a disposizione perfino le camere dei propri familiari. Infine, e da qui trae origine il nome dell'odierna operazione "Non solo pane", particolarmente significativa sarebbe stata la condotta di uno degli spacciatori, che essendo un panettiere, avrebbe utilizzato il suo forno, posto in una strada senza uscite del Comune puntese e per questo motivo molto riservata, quale copertura per la sua seconda e probabilmente più redditizia illecita attività professionale. Con una telefonata i clienti si assicuravano che il fornaio fosse aperto e, parlando sempre in codice, ordinavano "mezzo chilo di pane" o "mezza pagnotta", tutte forme criptiche che avrebbero celato il reale riferimento alla quantità di cocaina richiesta. Decine di riscontri hanno portato ad un arresto in flagranza di reato ed a 5 deferimenti in stato di libertà per detenzione ai fini di spaccio di stupefacente con sequestro di oltre 50 gr di cocaina, nonché di bilancini e strumenti finalizzati al confezionamento. L'esecuzione dell'ordinanza ha comportato un articolato intervento dei carabinieri sull'area di Catania e dei paesi etnei.