Condannato a 2 anni per il doppio attentato incendiario ad un panificio
Cronaca
Condannato a 2 anni per il doppio attentato incendiario ad un panificio
Con la condanna a 2 anni di reclusione, è calato il sipario sul processo per tentata estorsione con l'aggravante di avere utilizzato materiale esplodente che ha visto imputato Salvat...
Con la condanna a 2 anni di reclusione, è calato il sipario sul processo per tentata estorsione con l'aggravante di avere utilizzato materiale esplodente che ha visto imputato Salvatore Cascino, l'uomo di 44 anni che nell'autunno di due anni fa reagì al diniego di un panificatore di sottostare alle sue richieste, incendiandogli per ben due volte l'attività economica. Il verdetto di condanna è stato pronunziato dal Tribunale che ha anche condannato Cascino a pagare una multa di mille e 400 euro, applicandogli, inoltre, la misura di sicurezza. La vicenda sfociata nella condanna dell'incendiario, risale al mese di novembre di due anni fa, periodo in cui Cascino si presentò in un panificio di via Legnano e non certo per acquistare panini e baguette. Al titolare dell'attività chiese in prima battuta l'acquisto di materie prime per avviare in proprio un'attività di panificazione, imponendogli poi l'affitto di un immobile di sua proprietà dove trasferire l'attività e di essere anche assunto. Alle richieste del pretenzioso quarantaquattrenne, l'operatore economico rispose "picche", liquidandolo con un diniego, ignaro delle conseguenze che avrebbe avuto quel rifiuto. La vendetta di Cascino non si fece attendere. In un primo momento fu incendiata la base in marmo posta all'ingresso dell'attività economica della vittima. Il calore sprigionato dalle fiamme, in quella circostanza, mandò in frantumi anche la vetrata del panificio. Non contento della prima intimidazione, Cascino orchestrò un altro piano teso a radere al suolo il panificio. La notte del 12 novembre, all'ingresso dell'esercizio commerciale fu sistemato un materasso sopra il quale fu poggiata una bombola di GPL. Il materasso fu dato alle fiamme, ma il tempestivo intervento dei Vigili del Fuoco scongiurò il pericolo che la bombola deflagrasse. Le fiamme, in quell'occasione, danneggiarono il prospetto dell'edificio ed un furgoncino per il trasporto del pane. La temporalità delle richieste del quarantaduenne ed il doppio attentato subito dal panificatore, portarono gli inquirenti a sospettare di Cascino, poi "inchiodato" anche dalle immagini delle videocamere che lo avevano "immortalato" all'atto di caricare una bombola sul suo furgone. Elementi sfociati prima nell'arresto dell'incendiario e, ora, alla sua condanna.di redazione
17 Maggio 2023 13:38
Advertising
Con la condanna a 2 anni di reclusione, è calato il sipario sul processo per tentata estorsione con l'aggravante di avere utilizzato materiale esplodente che ha visto imputato Salvatore Cascino, l'uomo di 44 anni che nell'autunno di due anni fa reagì al diniego di un panificatore di sottostare alle sue richieste, incendiandogli per ben due volte l'attività economica. Il verdetto di condanna è stato pronunziato dal Tribunale che ha anche condannato Cascino a pagare una multa di mille e 400 euro, applicandogli, inoltre, la misura di sicurezza. La vicenda sfociata nella condanna dell'incendiario, risale al mese di novembre di due anni fa, periodo in cui Cascino si presentò in un panificio di via Legnano e non certo per acquistare panini e baguette. Al titolare dell'attività chiese in prima battuta l'acquisto di materie prime per avviare in proprio un'attività di panificazione, imponendogli poi l'affitto di un immobile di sua proprietà dove trasferire l'attività e di essere anche assunto. Alle richieste del pretenzioso quarantaquattrenne, l'operatore economico rispose "picche", liquidandolo con un diniego, ignaro delle conseguenze che avrebbe avuto quel rifiuto. La vendetta di Cascino non si fece attendere. In un primo momento fu incendiata la base in marmo posta all'ingresso dell'attività economica della vittima. Il calore sprigionato dalle fiamme, in quella circostanza, mandò in frantumi anche la vetrata del panificio. Non contento della prima intimidazione, Cascino orchestrò un altro piano teso a radere al suolo il panificio. La notte del 12 novembre, all'ingresso dell'esercizio commerciale fu sistemato un materasso sopra il quale fu poggiata una bombola di GPL. Il materasso fu dato alle fiamme, ma il tempestivo intervento dei Vigili del Fuoco scongiurò il pericolo che la bombola deflagrasse. Le fiamme, in quell'occasione, danneggiarono il prospetto dell'edificio ed un furgoncino per il trasporto del pane. La temporalità delle richieste del quarantaduenne ed il doppio attentato subito dal panificatore, portarono gli inquirenti a sospettare di Cascino, poi "inchiodato" anche dalle immagini delle videocamere che lo avevano "immortalato" all'atto di caricare una bombola sul suo furgone. Elementi sfociati prima nell'arresto dell'incendiario e, ora, alla sua condanna.di redazione