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DIECI PERSONE ARRESTATE PER CAPORALATO E LAVORO NERO NELLE CAMPAGNE NISSENE

Cronaca

DIECI PERSONE ARRESTATE PER CAPORALATO E LAVORO NERO NELLE CAMPAGNE NISSENE

Avrebbero reclutato manodopera straniera da destinare nelle campagne limitrofe a Caltanissetta in condizioni di sfruttamento. I poliziotti della Digos della Questura di Caltanissetta hanno e...

Graziano Amato

23 Settembre 2022 17:08

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Avrebbero reclutato manodopera straniera da destinare nelle campagne limitrofe a Caltanissetta in condizioni di sfruttamento. I poliziotti della Digos della Questura di Caltanissetta hanno eseguito dieci misure cautelari nei confronti di alcuni cittadini stranieri, richieste dalla Procura della repubblica ed emesse, nel corso delle indagini preliminari dal Gip. 2 persone sono finite in carcere, 8 agli arresti domiciliari. Gli indiziati sono accusati di appartenere ad una vera e propria consorteria criminale. L'indagine coinvolge anche alcuni proprietari terrieri e imprenditori agricoli della provincia nissena ed agrigentina, accusati di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro. Avrebbero assunto o impiegato la manodopera straniera reclutata dall'organizzazione criminale, sottoponendo i lavoratori a condizioni di lavoro lesive della dignità, della sicurezza e della salute, approfittando dello stato di bisogno in cui versano. Gli operai, pagati meno di quattro euro l'ora, erano privi di contratto, copertura previdenziale e assicurativa e riposi settimanali. Sarebbero state violati tutti gli indici di sfruttamento: reiterata corresponsione di retribuzioni nettamente inferiori a quelle previste dai contratti collettivi, e comunque sproporzionato al monte ore giornaliero lavorato; reiterata sottoposizione a turni di durata superiore a quella consentita, negazione di ogni diritto in materia di malattia, riposo settimanale e ferie; violazione della normativa in materia di sicurezza e igiene sui luoghi di lavoro, anche per quanto attiene ai controlli sanitari su conducenti dei camion e alla revisione dei mezzi di trasporto; sottoposizione a metodi di sorveglianza. Nel corso delle indagini della Digos è emerso che gli stranieri reclutati avrebbero percepito per una media di 8/9 ore di lavoro giornaliero un salario che si aggirava tra i 30/35 euro per ogni giornata lavorativa, ulteriormente decurtato di circa 5/10 euro per le "tasse giornaliere" che sarebbero state imposte dagli autisti membri della presunta organizzazione criminale per le spese di trasporto dei lavoratori presso le aziende agricole e per la manutenzione dei mezzi utilizzati per svolgere tale attività; non avrebbero utilizzato quasi mai dispositivi di protezione individuale; spesso sarebbero stati costretti a lavorare anche la domenica; sarebbero stati controllati durante la giornata dal capo dell'organizzazione, o in sua vece dai sodali, o dai proprietari terrieri, con la minaccia di non essere più impiegati qualora non avessero svolto "ad arte" il lavoro di volta in volta assegnatogli. Sono diversi gli episodi registrati in cui alcuni operai, nonostante avessero manifestato malesseri o impellenti necessità familiari durante la giornata lavorativa, sarebbero stati costretti a rimanere sul luogo di lavoro fino alla fine della giornata e a riprendere l'attività, pena - minacciata esplicitamente - della perdita di ogni futura opportunità lavorativa.di Graziano Amato

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