Cronaca
Diportista tedesco "vittima" dei fondali insabbiati soccorso da un pescatore ringrazia la comunità
"Voglio ringraziare i gelesi e tutti quelli che mi hanno aiutato. E' stata la più brutta esperienza da velista ma la più bella dal punto di vista umano". È qu...
"Voglio ringraziare i gelesi e tutti quelli che mi hanno aiutato. E' stata la più brutta esperienza da velista ma la più bella dal punto di vista umano". È questa la prima cosa che ci dice Wolfgang Hager, il proprietario dell'imbarcazione battente bandiera tedesca, che all'alba di sabato si è incagliata nel porto insabbiato di Gela.L' uomo, di origine tedesca, vive lunghi periodi sulla sua barca a vela, che di solito è ormeggiata nel porto di Licata, da dove era uscito venerdì, per una battuta di pesca, senza riuscire più a fare ritorno, a causa del maltempo e di qualche avaria al motore. Ha deciso di trascorrere la notte al largo ma il vento lo ha spinto fino alle coste gelesi. Erano le 4 del mattino dello scorso sabato, quando si è ritrovato davanti il Porto Rifugio di Gela.È stato un pescatore gelese, Emanuele Bassora, il primo ad arrivare sul posto e ad allertare i soccorsi. Le operazioni sono andate avanti per ore fino a quando l'imbarcazione, che ha subito ingenti danni, è stata issata ad una gru, per evitare maggiori danni, fino a questa mattina, quando la barca è stata sollevata e messa in sicurezza, in attesa delle riparazioni. Eccolo Wolfgang mentre assiste inerme alle operazioni. Lo skipper, che per due giorni è rimasto sulla sua barca a vela, sta bene ma è molto provato e deluso, vuole chiudere con la navigazione e ci tiene particolarmente a ringraziare tutti i gelesi, i piloti, i Vigili del Fuoco e gli uomini della Capitaneria di Porto che lo hanno aiutato. Questo è l'appello che vuole lanciare alle istituzioni. Anche Emanuele Bassora, operatore del settore, lancia strali alla politica.di Graziano Amato