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DONATA AL COMUNE UNA CHAT INVISIBILE A SUPPORTO DELLE DONNE VITTIME DI VIOLENZA

Cronaca

DONATA AL COMUNE UNA CHAT INVISIBILE A SUPPORTO DELLE DONNE VITTIME DI VIOLENZA

Immaginare di essere vittime di violenza, non sapere a chi chiedere aiuto, avere paura anche di fare una chiamata o rivolgersi ad uno sportello può diventare terribile. Ogni azione po...

Graziano Amato

12 Marzo 2022 16:56

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Immaginare di essere vittime di violenza, non sapere a chi chiedere aiuto, avere paura anche di fare una chiamata o rivolgersi ad uno sportello può diventare terribile. Ogni azione potrebbe essere intercettata dall'uomo violento e peggiorare la situazione. Per questo il movimento Save The Woman ha creato uno strumento innovativo. Un chat-bot utile a chiedere domande e ricevere nell'immediato supporto e risposte. Una vera e propria chat invisibile, che non lascia tracce nella cronologia. Anche le donne gelesi potranno usufruirne. Le richieste saranno prese in carico dallo sportello antiviolenza di Caltagirone, visto che a Gela non c'è n'è ancora uno. Lo strumento è stato donato a Gela su iniziativa del Lions Club, finanziato da due aziende locali. Sono stati coinvolti anche altri Club service. È stato presentata in aula consiliare alla presenza di Roberta Rota, dell'associazione Save The Woman. Da una indagine risulta che nel 2020 ci sia stata una riduzione delle chiamate telefoniche ai punti informativi fino al 90%. Un chat-bot funziona come una normale chat: dall'altra parte della schermo non c'è una persona fisica ad interagire con la donna in difficoltà, bensì un sistema artificiale, opportunamente addestrato da esperti del settore sociale. le donne riceveranno informazioni e supporto dai centri antiviolenza in modo discreto. A breve sarà possibile accedere cliccando su un'icona sul sito del Comune di Gela. Il chat-bot è solo un primo passo verso la costituzione di una rete antiviolenza fatta da associazioni, Club e istituzioni. L'obbiettivo è arrivare ad avere uno sportello antiviolenza in città. Nel frattempo si fa quel che si può. Lidia bertino, dipendente dei servizi sociali ad esempio ha parlato del supporto che il settore offre a tante donne in difficoltà. In prima linea anche il comitato per le pari opportunità dell'ordine degli avvocati. La giornata invece si è aperta con un flash mob sul Sagrato della chiesa madre, coordinato da  Alessia Ramusino, ambasciatrice dell'Unicef.di Graziano Amatohttps://youtu.be/x4pmg5n10BI

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