Cronaca
Francesco Greco al Riformista: "Vittime di mafia per il tribunale ma il prefetto ci ha negato il risarcimento"
A parlare è Francesco Greco, figlio dell'imprenditore che si è tolto la vita
Nasce un nuovo progetto editoriale. Il Riformista ha affidato all'avvocato Gian Domenico Caiazza la Direzione di un inserto sulla giustizia, che si è deciso di chiamare ‘PQM, la giustizia che non vi raccontano'. Pqm è la formula con la quale si concludono le sentenze. Sta per: Per Questi Motivi. Proprio così: per questi motivi - e cioè uno spaventoso vuoto culturale e giuridico in gran parte dell'opinione pubblica e delle classi dirigenti - nasce il nuovo settimanale.
Nel primo numero, dedicato alle misure di prevenzione, viene ripercorsa con un'intervista a Francesco Greco, la storia di Riccardo Greco, l'imprenditore di Gela che si è tolto la vita, all'alba del 27 febbraio 2019 dopo aver ricevuto una ingiusta interdittiva antimafia. Francesco Greco, che porta avanti l'azienda ereditata dal padre, insieme al fratello Andrea e alla sorella Paola oltre che alla madre Enza, afferma che da quel terribile giorno in cui la loro vita è cambiata, non è cambiato nulla. "Il sistema continua ad essere inefficiente e cancerogeno". Riccardo Greco, all'esito dei processi è stato riconosciuto innocente mentre i suoi estortori sono stati definitivamente condannati. Ma lo Stato ad oggi non ha riparato al suo errore. "Esiste - spiega Francesco Greco - un fondo di rotazione per le vittime di mafia e sebbene il tribunale abbia accolto la nostra richiesta, il Prefetto ci ha negato il risarcimento dovuto".