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Furbetti del reddito di cittadinanza, usavano un’attività commerciale come bancomat

Cronaca

Furbetti del reddito di cittadinanza, usavano un’attività commerciale come bancomat

Continua il lavoro delle forze dell'ordine contro i furbetti del reddito di cittadinanza. La Polizia di stato ne ha scovati altri 60, a Niscemi. La carta prepagata di Poste Italiane veniva ...

Graziano Amato

18 Dicembre 2021 18:58

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Continua il lavoro delle forze dell'ordine contro i furbetti del reddito di cittadinanza. La Polizia di stato ne ha scovati altri 60, a Niscemi. La carta prepagata di Poste Italiane veniva utilizzata per prelevare denaro in contante presso un esercizio commerciale che, con la complicità del titolare, era diventato un vero e proprio bancomat, da dove sono stati liquidati in un solo mese 16mila euro. L'indagine è stata condotta dagli agenti del commissariato di Niscemi e coordinata dalla Procura di Gela. Nelle scorse ore la Polizia ha notificato l'avviso di conclusione delle indagini preliminari a carico di 60 soggetti accusati di truffa in concorso ai danni dello stato. Per legge ogni percettore del reddito di cittadinanza può prelevare mensilmente dagli ATM postali un massimo di €100 in contanti, a meno che il nucleo familiare non sia composto da più persone. Invece gli indagati avevano trovato un modo per ottenere più soldi liquidi. Le indagini avrebbero accertato un via vai continuo dal negozio. I clienti entravano, simulavano l'acquisto di beni o servizi di prima necessità con l'utilizzo del reddito di cittadinanza. La transazione andava in porto, il commerciante si appropriava della somma e tratteneva il 13%, poi lo stesso esercente corrispondeva agli affezionati clienti una liquidità monetaria immediata, decurtata di una cospicua percentuale rispetto alla somma effettivamente transata. Il modus operandi era diventato abituale per i 60 indagati. L'attività investigativa è stata inoltre supportata da riscontri incrociati tra la banca dati Inps e le Poste Italiane ed è il risultato della disamina di circa un mese di accertamenti. In quell'attività commerciale, in modo continuativo, venivano transate le carte di reddito di cittadinanza osservate, per un rilevante numero di operazioni. Su un totale di 16mila euro, pare che oltre 2mila li abbia trattenuti il gestore dell'esercizio commerciale, a titolo di vera e propria commissione. Il questore Emanuele Ricifari ha espresso il suo personale apprezzamento per l'importante indagine che ha consentito di smascherare la truffa ai danni dello stato a dimostrazione della grande attenzione che forze di Polizia e magistratura riservano anche all'attività di repressione dei reati comuni. Appena un mese fa era stata la guardia di finanza di Caltanissetta a scovare altri 164 fruitori illegittimi del reddito di cittadinanza, per un giro di oltre 300mila euro, tra cui figuravano: un possessore di 30 immobili, un latitante e dipendenti in nero.di Graziano Amato

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