Gela al voto, si conclude anche la campagna elettorale del centrosinistra tra spaccature e alleanze
Politica
Gela al voto, si conclude anche la campagna elettorale del centrosinistra tra spaccature e alleanze
Stasera i comizi dei candidati
Anche nel centrosinistra non è mancata la frammentazione. Il grande sogno di Nuccio Di Paola, garante dell'Agorà dalla quale sarebbe dovuta nascere una candidatura unitaria si è infranto dopo settimane di incontri tra partiti e liste civiche. La virata su Terenziano Di Stefano ha spinto fuori dal cerchio i centristi di Italia Viva e gli altri due papabili candidati, Miguel Donegani e Filippo Franzone. Oggi l'ex vicesindaco è sostenuto da: PD, M5S, PCI, AZIONE, SUD CHIAMA NORD e due liste civiche. Anche la sua coalizione ha fatto da laboratorio politico. Conta infatti sul sostegno di Raffaele Lombardo, che non passa inosservato tra forze progressiste, con la lista Autonomisti per Gela, costola dell'MPA, partito a sua volta dilaniato, con una fetta di riferimenti che hanno scelto di appoggiare Salvatore Scerra. Anche in questo caso non sono mancati veleni. Sono volati attacchi tra le coalizioni Di Stefano e Cosentino, con Lombardo che più volte ha evidenziato l'anomala candidatura di un tecnico di Impianti SRR, parlando di un vero e proprio sistema, e la coalizione di centrodestra impegnata a far notare che Raffaele Lombardo conta comunque un assessore locale all'ambiente, un commissario liquidatore dell'Ato e un assessore regionale all'energia. Terenziano, poi, si è dovuto difendere da chi per mesi lo ha accusato di aver amministrato per tre anni con l'amministrazione Greco. Nell'orbita del centrosinistra si inserisce la candidatura di Miguel Donegani, con la sua unica lista Progressisti e Rinnovatori. Un progetto solitario che si è staccato dall'Agorà per non aver condiviso la candidatura di Terenziano Di Stefano, ritenuta precostituita. Infine, c'è il progetto di Filippo Franzone, anche lui conta su una sola lista e anche lui è uno scontento fuoriuscito dall'Agorà, anche lui convinto che la soluzione Di Stefano fosse stata confezionata prima del dovuto. Insomma, tra frammentazioni, veleni e contraccolpi è stata una campagna elettorale sfiancante. A mezzanotte scatterà il silenzio e la palla passerà ai cittadini, unici veri artefici del destino di Gela che decideranno impugnando una matita all'interno delle loro cabine. Intanto, questa sera tutti e cinque i candidati alla carico di sindaco saliranno sul palco di Piazza Umberto per comiziare. Avrebbero potuto farlo anche ieri, come indicato dal calendario dei sorteggi, ma solo Miguel Donegani ha deciso di parlare al grande pubblico due volte, ieri pomeriggio appunto e stasera. Inaugura Filippo Franzone alle 18:30, continua Grazia Cosentino alle 19:20, Miguel Donegani alle 20:10, Totò Scerra alle 21:00 e Terenziano Di Stefano alle 21:50.
Anche nel centrosinistra non è mancata la frammentazione. Il grande sogno di Nuccio Di Paola, garante dell'Agorà dalla quale sarebbe dovuta nascere una candidatura unitaria si è infranto dopo settimane di incontri tra partiti e liste civiche. La virata su Terenziano Di Stefano ha spinto fuori dal cerchio i centristi di Italia Viva e gli altri due papabili candidati, Miguel Donegani e Filippo Franzone. Oggi l'ex vicesindaco è sostenuto da: PD, M5S, PCI, AZIONE, SUD CHIAMA NORD e due liste civiche. Anche la sua coalizione ha fatto da laboratorio politico. Conta infatti sul sostegno di Raffaele Lombardo, che non passa inosservato tra forze progressiste, con la lista Autonomisti per Gela, costola dell'MPA, partito a sua volta dilaniato, con una fetta di riferimenti che hanno scelto di appoggiare Salvatore Scerra.
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Anche in questo caso non sono mancati veleni. Sono volati attacchi tra le coalizioni Di Stefano e Cosentino, con Lombardo che più volte ha evidenziato l'anomala candidatura di un tecnico di Impianti SRR, parlando di un vero e proprio sistema, e la coalizione di centrodestra impegnata a far notare che Raffaele Lombardo conta comunque un assessore locale all'ambiente, un commissario liquidatore dell'Ato e un assessore regionale all'energia. Terenziano, poi, si è dovuto difendere da chi per mesi lo ha accusato di aver amministrato per tre anni con l'amministrazione Greco. Nell'orbita del centrosinistra si inserisce la candidatura di Miguel Donegani, con la sua unica lista Progressisti e Rinnovatori. Un progetto solitario che si è staccato dall'Agorà per non aver condiviso la candidatura di Terenziano Di Stefano, ritenuta precostituita. Infine, c'è il progetto di Filippo Franzone, anche lui conta su una sola lista e anche lui è uno scontento fuoriuscito dall'Agorà , anche lui convinto che la soluzione Di Stefano fosse stata confezionata prima del dovuto.
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Insomma, tra frammentazioni, veleni e contraccolpi è stata una campagna elettorale sfiancante. A mezzanotte scatterà il silenzio e la palla passerà ai cittadini, unici veri artefici del destino di Gela che decideranno impugnando una matita all'interno delle loro cabine. Intanto, questa sera tutti e cinque i candidati alla carico di sindaco saliranno sul palco di Piazza Umberto per comiziare. Avrebbero potuto farlo anche ieri, come indicato dal calendario dei sorteggi, ma solo Miguel Donegani ha deciso di parlare al grande pubblico due volte, ieri pomeriggio appunto e stasera. Inaugura Filippo Franzone alle 18:30, continua Grazia Cosentino alle 19:20, Miguel Donegani alle 20:10, Totò Scerra alle 21:00 e Terenziano Di Stefano alle 21:50.