Cronaca
Gela, baby estortori finiscono davanti al giudice: concessa la messa alla prova
Avrebbero tentato di farsi giustizia da soli
La pretesa di farsi consegnare denaro per il danno subito alla ruota della bicicletta, ha fatto finire sotto i riflettori della giustizia una coppia di fratelli ancora minorenni si, ma capaci - secondo l'ipotesi accusatoria - di incutere timore ed esercitare terrore per farsi "giustizia" secondo le loro "leggi". Aveva avuto un epilogo giudiziario quella che doveva essere una spensierata passeggiata in bicicletta tra un gruppo di adolescenti con l'incriminazione di due fratelli per estorsione aggravata e danneggiamento: accuse che ieri hanno fatto finire davanti al Gup del Tribunale dei Minori di Caltanissetta i due fratelli ai quali il giudice ha concesso la messa alla prova.
La vicenda ruotava da un lato sulla caduta dalla sella di uno dei piccoli ciclisti con il conseguente danneggiamento della ruota della bicicletta di un compagno il quale, spalleggiato dal fratello, non ci avrebbe pensato due volte a presentarsi a casa dell'investitore, reclamando, con metodi tutt'altro che urbani, il pagamento del danno subito: richiesta che, secondo quanto denunciato dalla madre del "colpevole", sarebbero state insistenti ed accompagnate da velate minacce. Il tentativo di ottenere un risarcimento con le maniere forti era costata ai due fratelli l'incriminazione per estorsione aggravata e danneggiamento.
Ipotesi accusatorie contestate sulla scorta della denuncia sporta dalla vittima della presunta richiesta estorsiva la quale raccontò che i due fratellini, per vendicarsi del danno subito alla ruota della bici di uno di loro, avevano messo in atto la spedizione punitiva, danneggiando fortemente la bicicletta del figlio per costringerla a sborsare là somme da loro richieste.
Un caso dibattuto davanti al Gup dei Miniori che, in via preliminare, ha concesso ai due baby presunti estortori, la messa alla prova.