Don Giovanni Tandurella avrebbe svenduto l’Ipab a Renato Mauro con la complicità di Scerra e Bennici
Cronaca
Don Giovanni Tandurella avrebbe svenduto l’Ipab a Renato Mauro con la complicità di Scerra e Bennici
Gli accertamenti svolti dai Carabinieri hanno ricostruito le presunte irregolarità che avrebbero portato un sacerdote a cedere l'Ipab "Antonietta Aldisio" di via Europa ad ...
Gli accertamenti svolti dai Carabinieri hanno ricostruito le presunte irregolarità che avrebbero portato un sacerdote a cedere l'Ipab "Antonietta Aldisio" di via Europa ad una società privata, in violazione alle normative sugli appalti pubblici. A distanza di due anni dal commissariamento della struttura, le indagini preliminari coordinate dalla Procura, hanno portato i Carabinieri ad eseguire quattro misure cautelari emesse dal Gip del Tribunale di Gela. Coinvolti i due consiglieri comunali di fratelli d'Italia Sandra Bennici e Salvatore Scerra, il sacerdote don Giovanni Tandurella, finito agli arresti domiciliari, e l'ingegnere rtenato Mauro. Per i due rappresentanti dell'assise civica, cosi come per l'imprenditore, è scattato l'obbligo di presentazione davanti la Polizia Giudiziaria e il divieto di esercitare per un anno uffici direttivi in imprese e società. Gli indagati sono accusati di corruzione per un atto contrario ai doveri di ufficio, falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici, circonvenzione d'incapace, truffa, appropriazione indebita e riciclaggio . Tutto sarebbe partito da alcune denunce, circa 15, presentate dai familiari degli anziani ricoverati presso la struttura pubblica di via Europa, operante sotto il controllo della regione siciliana. I parenti degli ospiti, per lo più anziani, hanno segnalato il grave peggioramento delle condizioni di vita dei propri cari, concomitante con un notevole aumento delle quote di compartecipazione alle rette. Le indagini avrebbero accertato episodi corruttivi. Sarebbe stato il consigliere Salvatore Scerra ad agevolare la cessione della casa di riposo alla società "La Fenice", già operante nel settore dell'assistenza per anziani e disabili, gestita dall'ingegnere Renato Mauro e dalla consigliera Sandra Bennici. In barba ad ogni procedura prevista dalla normativa degli appalti pubblici, don Giovanni Tandurella in cambio di alcuni favori, soprattutto di natura economica, avrebbe svenduto la struttura a Renato Mauro ad un canone inferiore a quello di mercato. Sarebbero stati omessi atti d'ufficio per agevolare il subentro della società privata. Il sacerdote, secondo le contestazioni della Procura, avrebbe accettato soldi, promesse di assunzioni, ricevuto denaro e utilità di altro genere, come un aiuto per raccolta della donazione 5x1000 verso la fondazione. Il prete è anche accusato di essersi appropriato indebitamente di denaro e altre forme di donazioni ricevuti dagli ospiti della casa di riposo, approfittando della sua qualità di Ministro di un culto e della debolezza dei soggetti. Pare che il valore complessivo delle somme indebitamente appropriate dal prete si aggiri intorno ai €112.000. Nei suoi confronti è stato disposto il sequestro preventivo di una unità immobiliare, del valore di circa €75.000 e di diversi conti correntidi Graziano Amato
Gli accertamenti svolti dai Carabinieri hanno ricostruito le presunte irregolarità che avrebbero portato un sacerdote a cedere l'Ipab "Antonietta Aldisio" di via Europa ad una società privata, in violazione alle normative sugli appalti pubblici. A distanza di due anni dal commissariamento della struttura, le indagini preliminari coordinate dalla Procura, hanno portato i Carabinieri ad eseguire quattro misure cautelari emesse dal Gip del Tribunale di Gela. Coinvolti i due consiglieri comunali di fratelli d'Italia Sandra Bennici e Salvatore Scerra, il sacerdote don Giovanni Tandurella, finito agli arresti domiciliari, e l'ingegnere rtenato Mauro. Per i due rappresentanti dell'assise civica, cosi come per l'imprenditore, è scattato l'obbligo di presentazione davanti la Polizia Giudiziaria e il divieto di esercitare per un anno uffici direttivi in imprese e società. Gli indagati sono accusati di corruzione per un atto contrario ai doveri di ufficio, falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici, circonvenzione d'incapace, truffa, appropriazione indebita e riciclaggio . Tutto sarebbe partito da alcune denunce, circa 15, presentate dai familiari degli anziani ricoverati presso la struttura pubblica di via Europa, operante sotto il controllo della regione siciliana. I parenti degli ospiti, per lo più anziani, hanno segnalato il grave peggioramento delle condizioni di vita dei propri cari, concomitante con un notevole aumento delle quote di compartecipazione alle rette. Le indagini avrebbero accertato episodi corruttivi. Sarebbe stato il consigliere Salvatore Scerra ad agevolare la cessione della casa di riposo alla società "La Fenice", già operante nel settore dell'assistenza per anziani e disabili, gestita dall'ingegnere Renato Mauro e dalla consigliera Sandra Bennici. In barba ad ogni procedura prevista dalla normativa degli appalti pubblici, don Giovanni Tandurella in cambio di alcuni favori, soprattutto di natura economica, avrebbe svenduto la struttura a Renato Mauro ad un canone inferiore a quello di mercato. Sarebbero stati omessi atti d'ufficio per agevolare il subentro della società privata. Il sacerdote, secondo le contestazioni della Procura, avrebbe accettato soldi, promesse di assunzioni, ricevuto denaro e utilità di altro genere, come un aiuto per raccolta della donazione 5x1000 verso la fondazione. Il prete è anche accusato di essersi appropriato indebitamente di denaro e altre forme di donazioni ricevuti dagli ospiti della casa di riposo, approfittando della sua qualità di Ministro di un culto e della debolezza dei soggetti. Pare che il valore complessivo delle somme indebitamente appropriate dal prete si aggiri intorno ai â¬112.000. Nei suoi confronti è stato disposto il sequestro preventivo di una unità immobiliare, del valore di circa â¬75.000 e di diversi conti correntidi Graziano Amato