GELA, STAGIONE ESTIVA ALLE PORTE E GLI ESERCENTI FATICANO A TROVARE COLLABORATORI SPECIALMENTE GIOVANI
Lavoro
GELA, STAGIONE ESTIVA ALLE PORTE E GLI ESERCENTI FATICANO A TROVARE COLLABORATORI SPECIALMENTE GIOVANI
Come ogni anno quando la colonnina del mercurio supera i 20 gradi e le persone iniziano a pianificare le proprie vacanze, dall'altro lato i titolari di bar, ristoranti e lidi fanno fatica a...
Come ogni anno quando la colonnina del mercurio supera i 20 gradi e le persone iniziano a pianificare le proprie vacanze, dall'altro lato i titolari di bar, ristoranti e lidi fanno fatica a trovare giovani dipendenti. Da Venezia a Palermo passando per Roma la polemica imperversa da giorni, baristi, camerieri, bagnini non si trovano e, nonostante, soffino venti di ripartenza per i settore turistico anche qui in città, quest'ennesima difficoltà potrebbe dare il colpo di grazia a tante attività che contano su un importante afflusso di gente proprio nel periodo estivo, gente a cui però non potranno offrire alcuni servizi proprio per la mancanza di personale. Per molti le colpe sarebbero da attribuire proprio al reddito di cittadinanza che avrebbe dato ai giovani un'alternativa comoda a ore e ore di duro lavoro, per altri, invece, si tratta proprio delle condizioni di questi lavori stagionali a non convincere più i giovani. Contratti precari, paghe ritenute basse rispetto a lavori estenuanti, in orari estenuanti, tutto questo unito a due anni di pandemia avrebbe fatto passare la voglia a molti giovani che adesso starebbero dando molto più valore al tempo libero rispetto che al denaro.di Stefano Blanco
Come ogni anno quando la colonnina del mercurio supera i 20 gradi e le persone iniziano a pianificare le proprie vacanze, dall'altro lato i titolari di bar, ristoranti e lidi fanno fatica a trovare giovani dipendenti. Da Venezia a Palermo passando per Roma la polemica imperversa da giorni, baristi, camerieri, bagnini non si trovano e, nonostante, soffino venti di ripartenza per i settore turistico anche qui in città, quest'ennesima difficoltà potrebbe dare il colpo di grazia a tante attività che contano su un importante afflusso di gente proprio nel periodo estivo, gente a cui però non potranno offrire alcuni servizi proprio per la mancanza di personale. Per molti le colpe sarebbero da attribuire proprio al reddito di cittadinanza che avrebbe dato ai giovani un'alternativa comoda a ore e ore di duro lavoro, per altri, invece, si tratta proprio delle condizioni di questi lavori stagionali a non convincere più i giovani. Contratti precari, paghe ritenute basse rispetto a lavori estenuanti, in orari estenuanti, tutto questo unito a due anni di pandemia avrebbe fatto passare la voglia a molti giovani che adesso starebbero dando molto più valore al tempo libero rispetto che al denaro.di Stefano Blanco