Mura Timoleontee a Gela, è possibile visitare il sito ma mancano le informazioni
Cultura
Mura Timoleontee a Gela, è possibile visitare il sito ma mancano le informazioni
Per visitarle bisogna inviare una mail ma non c'è scritto in nessun canale ufficiale
Non tutti lo sanno ma in realtà i siti archeologici gelesi non sono del tutto chiusi, tolti i musei e l'acropoli, rimangono, infatti, bagni greci e mura timolontee che ad oggi possono accogliere turisti e visitatori. L'unico problema è legato al sistema di prenotazioni, per poter visitare questi due importanti siti non sempre aperti al pubblico nonostante siano riconosciuti in tutto il mondo per l'ottimo stato di conservazione dei reperti, bisogna prenotarsi attraverso l'invio di una mail. Un processo tutto sommato semplice che però non è riportato da nessuna parte e in nessun canale ufficiale. Nè sul sito web, nè nei pressi delle entrate sono riportate informazioni su come prenotare un visita. Sono in pochi a sapersi divincolare tra i vari contatti, mail e numeri di telefono riportati sul sito. Alcuni riescono alla fine come, per esempio, l'archeologo gelese Eugenio Maniscalco che dopo aver trovato i cancelli chiusi ier è riuscito a prenotare per il giorno dopo e stamattina a portare un gruppetto di amici e turisti alle mura con grande stupore per tutti i visitatori. Senza comunicazioni ufficiali diventa difficile fare arrivare informazioni corrette ai visitatori a maggior ragione quando si tratta di turisti stranieri e ci si ritrova magari a pernottare per pochi giorni a Gela e rimanere chiusi fuori dai siti archeologici nonostante essi siano visitabili.
Non tutti lo sanno ma in realtà i siti archeologici gelesi non sono del tutto chiusi, tolti i musei e l'acropoli, rimangono, infatti, bagni greci e mura timolontee che ad oggi possono accogliere turisti e visitatori. L'unico problema è legato al sistema di prenotazioni, per poter visitare questi due importanti siti non sempre aperti al pubblico nonostante siano riconosciuti in tutto il mondo per l'ottimo stato di conservazione dei reperti, bisogna prenotarsi attraverso l'invio di una mail.
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Un processo tutto sommato semplice che però non è riportato da nessuna parte e in nessun canale ufficiale. Nè sul sito web, nè nei pressi delle entrate sono riportate informazioni su come prenotare un visita. Sono in pochi a sapersi divincolare tra i vari contatti, mail e numeri di telefono riportati sul sito. Alcuni riescono alla fine come, per esempio, l'archeologo gelese Eugenio Maniscalco che dopo aver trovato i cancelli chiusi ier è riuscito a prenotare per il giorno dopo e stamattina a portare un gruppetto di amici e turisti alle mura con grande stupore per tutti i visitatori.
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Senza comunicazioni ufficiali diventa difficile fare arrivare informazioni corrette ai visitatori a maggior ragione quando si tratta di turisti stranieri e ci si ritrova magari a pernottare per pochi giorni a Gela e rimanere chiusi fuori dai siti archeologici nonostante essi siano visitabili.