GIUNTA "WORK IN PROGRESS" VICINO ALLA DEFINITIVA FORMAZIONE MENTRE SI ALLONTANA L’OMBRA DEL DISSESTO
Politica
GIUNTA "WORK IN PROGRESS" VICINO ALLA DEFINITIVA FORMAZIONE MENTRE SI ALLONTANA L’OMBRA DEL DISSESTO
La crisi politica dovrebbe essere alle battute finali. "Entro oggi, al massimo domani, la questione sarà risolta" - assicura il Sindaco. Nelle prossime ore dunque dovrebbe n...
La crisi politica dovrebbe essere alle battute finali. "Entro oggi, al massimo domani, la questione sarà risolta" - assicura il Sindaco. Nelle prossime ore dunque dovrebbe nascere la nuova squadra di governo che traghetterà l'amministrazione Greco fino alla fine del mandato. A formarla saranno i riferimenti di chi, ad oggi, è rimasto fedele al sindaco. Ribaltoni non ce ne dovrebbero essere. Salvatore Incardona sarebbe pronto a ricoprire la doppia veste di consigliere e assessore. Avrebbe chiesto di seguire istruzione, sport, turismo e spettacolo. Francesca Caruso è il nome che avrebbe indicato l'indipendente Luigi Di Dio. Si attende la sua disponibilità. L'ex candidata al Consiglio Comunale avrebbe dovuto fare ingresso in giunta già diversi mesi fa, facendo la staffetta con la forzista Nadia Gnoffo. Sembra proprio che dietro la rottura tra Di Dio e Forza Italia ci sia stato anche questo motivo. Ugo Costa sarebbe invece il nome indicato dall'MPA oltre quello di Ivan Liardi che corre per la riconferma, cosi come Romina Morselli. Le altre due caselle libere potrebbero andare a figure tecniche. Il sindaco in queste ore avrebbe chiesto il disco verde degli alleati. Ad un tecnico potrebbe andare la delega al bilancio, ad oggi la poltrona più spinosa. L'obbiettivo principale della nuova giunta sarà quello di evitare il dissesto. I tempi sono stretti. Pare che l'idea più dirompente sia quella del piano di riequilibrio. Una scelta sicuramente meno gravosa del dissesto finanziario. Ipotesi che sembra più che realistica considerando l'apertura politica dei pro Greco che sabato avevano chiesto qualche certezza in più. A bloccare gli ingranaggi della sindacatura Greco non sono state soltanto alcune delle scelte politiche e strategiche del primo cittadino. Il maxi debito con l'Ato, l'indagine sulle royalties e il parere negativo dei revisori dei conti hanno contribuito a complicare una situazione già precaria da un punto di vista tecnico - finanziario e anche politico. Tre anni e mezzo caratterizzati da non pochi scossoni di maggioranza che non hanno per nulla garantito una serena governabilità. Lo schema della nuova giunta ripercorre solo in minima parte lo scacchiere che nel 2019 portò Greco all'elezione. In questo contesto si inserisce l'ultima crisi che in un colpo solo ha fatto fuori tre partiti e un gruppo civico. Tutto, forse, si sarebbe potuto evitare adottando atteggiamenti più lungimiranti. Le scelte di Forza Italia, della Nuova Democrazia Cristiana e di "Una Buona Idea" aprono a dei ragionamenti politici. I forzisti hanno mollato prematuramente a causa di un regolamento mentre i democristiani hanno aperto una crisi senza vere e proprie certezze causando anche la fuga dei civici che hanno abbandonato la nave per rancore politico. Di fronte alla proposta di aprire al centrodestra c'era da aspettarsi il "no" della Lega, di Fratelli d'Italia e di Forza Italia (anche se qualche segretario di partito avrebbe voluto tentare la strada dell'appoggio diretto). Appare meno comprensibile la scelta di chi ha sostenuto la giunta per tanto tempo e che dovrebbe conoscere le ragioni del disastro finanziario "non imputabile - ha sempre dichiarato Greco - alla mia amministrazione". Undici consiglieri, sette assessori e un paio di responsabili dovranno essere in grado di garantire una certa tenuta amministrativa salvaguardando in primis le casse del comune e soprattutto i finanziamenti in dirittura d'arrivo.di Graziano Amato
La crisi politica dovrebbe essere alle battute finali. "Entro oggi, al massimo domani, la questione sarà risolta" - assicura il Sindaco. Nelle prossime ore dunque dovrebbe nascere la nuova squadra di governo che traghetterà l'amministrazione Greco fino alla fine del mandato. A formarla saranno i riferimenti di chi, ad oggi, è rimasto fedele al sindaco. Ribaltoni non ce ne dovrebbero essere. Salvatore Incardona sarebbe pronto a ricoprire la doppia veste di consigliere e assessore. Avrebbe chiesto di seguire istruzione, sport, turismo e spettacolo. Francesca Caruso è il nome che avrebbe indicato l'indipendente Luigi Di Dio. Si attende la sua disponibilità. L'ex candidata al Consiglio Comunale avrebbe dovuto fare ingresso in giunta già diversi mesi fa, facendo la staffetta con la forzista Nadia Gnoffo. Sembra proprio che dietro la rottura tra Di Dio e Forza Italia ci sia stato anche questo motivo. Ugo Costa sarebbe invece il nome indicato dall'MPA oltre quello di Ivan Liardi che corre per la riconferma, cosi come Romina Morselli. Le altre due caselle libere potrebbero andare a figure tecniche. Il sindaco in queste ore avrebbe chiesto il disco verde degli alleati. Ad un tecnico potrebbe andare la delega al bilancio, ad oggi la poltrona più spinosa. L'obbiettivo principale della nuova giunta sarà quello di evitare il dissesto. I tempi sono stretti. Pare che l'idea più dirompente sia quella del piano di riequilibrio. Una scelta sicuramente meno gravosa del dissesto finanziario. Ipotesi che sembra più che realistica considerando l'apertura politica dei pro Greco che sabato avevano chiesto qualche certezza in più. A bloccare gli ingranaggi della sindacatura Greco non sono state soltanto alcune delle scelte politiche e strategiche del primo cittadino. Il maxi debito con l'Ato, l'indagine sulle royalties e il parere negativo dei revisori dei conti hanno contribuito a complicare una situazione già precaria da un punto di vista tecnico - finanziario e anche politico. Tre anni e mezzo caratterizzati da non pochi scossoni di maggioranza che non hanno per nulla garantito una serena governabilità. Lo schema della nuova giunta ripercorre solo in minima parte lo scacchiere che nel 2019 portò Greco all'elezione. In questo contesto si inserisce l'ultima crisi che in un colpo solo ha fatto fuori tre partiti e un gruppo civico. Tutto, forse, si sarebbe potuto evitare adottando atteggiamenti più lungimiranti. Le scelte di Forza Italia, della Nuova Democrazia Cristiana e di "Una Buona Idea" aprono a dei ragionamenti politici. I forzisti hanno mollato prematuramente a causa di un regolamento mentre i democristiani hanno aperto una crisi senza vere e proprie certezze causando anche la fuga dei civici che hanno abbandonato la nave per rancore politico. Di fronte alla proposta di aprire al centrodestra c'era da aspettarsi il "no" della Lega, di Fratelli d'Italia e di Forza Italia (anche se qualche segretario di partito avrebbe voluto tentare la strada dell'appoggio diretto). Appare meno comprensibile la scelta di chi ha sostenuto la giunta per tanto tempo e che dovrebbe conoscere le ragioni del disastro finanziario "non imputabile - ha sempre dichiarato Greco - alla mia amministrazione". Undici consiglieri, sette assessori e un paio di responsabili dovranno essere in grado di garantire una certa tenuta amministrativa salvaguardando in primis le casse del comune e soprattutto i finanziamenti in dirittura d'arrivo.di Graziano Amato