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GRECO ADESSO "IN MINORANZA" RESTA CIRCONDATO DA CIVICI E CENTRISTI IN CONSIGLIO COMUNALE

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GRECO ADESSO "IN MINORANZA" RESTA CIRCONDATO DA CIVICI E CENTRISTI IN CONSIGLIO COMUNALE

L'arcobaleno Greco si è del tutto scolorito e l'esperimento politico si può ritenere fallito. Forse in maggioranza adesso potrebbe tornare il sereno. L'unica incognita conti...

Graziano Amato

15 Novembre 2022 12:21

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L'arcobaleno Greco si è del tutto scolorito e l'esperimento politico si può ritenere fallito. Forse in maggioranza adesso potrebbe tornare il sereno. L'unica incognita continua ad essere il bilancio, anche se il primo cittadino non sembra preoccupato. Ci lavorava ieri, nella sua stanza, insieme al segretario generale ed alcuni componenti della maggioranza, mentre a pochi metri perdeva un pezzo importante della sua coalizione. Adesso, la destra sta con la destra all'opposizione. I civici, insieme a tre partiti di centro, compongono la maggioranza. Dopo il PD e i consiglieri di liberamente anche Forza Italia, il secondo partito che sostenne Greco nel 2019, ha voltato le spalle al Sindaco. Che tra i civici e forzisti non scorresse buon sangue era noto ormai da diverso tempo. Carlo Romano, berlusconiano fin dalla elezione e l'ex fedelissimo di Un'Altra Gela, Rosario Trainito, transitato da qualche mese in Forza Italia, sono stati tra i consiglieri più critici della maggioranza e le hanno sempre mandate a dire al Sindaco. Lo strappo era nell'aria. I forzisti non hanno più sopporto il finto civismo, per non parlare delle eterne promesse elettorali, una tra tutte la mancata nomina del secondo assessore. Mentre Greco, qualche settimana fa ai nostri microfoni confermava la fiducia al partito questo, al contrario, covava già profondi rancori. In conferenza i consiglieri hanno parlato di una sofferenza politica che in maggioranza si provava da ormai troppo tempo. Spesso si sono sentiti trattati da opposizione. Al contrario, hanno rivendicato di essere sempre presenti in aula come "stampelle della coalizione" - così si sono definiti - senza la quale non sarebbero stati approvati atti importanti in momenti cruciali. Non è chiara invece la posizione del Presidente del Consiglio Salvatore Sammito che durante le ultime regionali si è candidato tra le fila di Forza Italia e che in queste settimane non ha preso le difese di Nadia Gnoffo. "Non fa parte del partito - ha sottolineato ieri l'ex assessore - anzi mi ha attaccato quando ho parlato di mala fede rispetto a all'atto di indirizzo irrispettoso che anche lui ha firmato". Questioni alimentate anche dalle dinamiche politiche regionali. I pro Greco rimasti, che hanno sostenuto l'elezione di Renato Schifani, compreso Sammito, sono molto vicini all'assessore regionale di Forza Italia Marco Falcone. Corrente regionale da cui si sta allontanando il coordinatore provinciale forzista Michele Mancuso, vicino al ribelle Gianfranco Miccichè che ha perso la Presidenza dell'Ars. Adesso la partita si gioca quasi in pari. Greco non ha più una maggioranza bulgara. In tre anni ha perso sei consiglieri. Ora la maggioranza ne conta 10,11 con il Presidente del Consiglio. La minoranza, se così ancora si può ancora chiamare, vanta un parterre di 13 consiglieri, capaci numericamente di sfiduciare il Sindaco. Un passaggio cruciale che arriva agli albori del rush finale dell' Amministrazione Greco. Il Sindaco probabilmente affiderà i quattro assessorati vacanti (ambiente, sport turismo e spettacolo, bilancio e sanità) a: civici, MPA, Udc e alla DC. Greco insieme a loro dovrà anche approvare il bilancio e respingere la mozione di sfiducia, ammesso che approda aula. Mancano due firme, ma i forzisti non ne hanno ancora parlato. È ormai chiaro invece l'avvicinamento del Sindaco a "lombardiani", "cuffariani" e "falconiani". Dovrà stare attento perché quello che oggi sembra sostegno tra un anno e mezzo potrebbe diventare fuoco amico. Greco si farà da parte o tenterà una scalata alla rielezione cercando nuovi sostegni? In effetti la campagna elettorale per le prossime amministrative sembra già aperta.di Graziano Amato

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