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Il testacoda a 120 all’ora e lo schianto: chiesti 8 anni per la morte a Gela di Vittoria Caruso

Cronaca

Il testacoda a 120 all’ora e lo schianto: chiesti 8 anni per la morte a Gela di Vittoria Caruso

Vittoria aveva 15 anni

Redazione

30 Ottobre 2024 13:40

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Chiesti 8 anni di carcere per Gaetano Vizzini, 23 anni, di Catania che il 17 marzo 2019 effettuò un testacoda a 120 chilometri orari, provocando la morte di Vittoria Maria Caruso, 15 anni di Gela, che si trovava sui sedili posteriori dell'auto. Il pubblico ministero era partito da una richiesta di condanna pari a 12 anni di reclusione, poi ridotti a 8 per il rito abbreviato (chiesto e ottenuto dall'imputato nella scorsa udienza) che consente lo sconto di un terzo della pena. La famiglia è assistita da Giesse, gruppo specializzato nel risarcimento di incidenti stradali mortali, e con l'avvocato fiduciario, Rita Parla, si è allineata alle richieste del pubblico ministero chiedendo, in aggiunta, la revoca della patente.

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L'incidente avvenne poco dopo le 22 sulla strada statale 117 Contrada Farello a Gela. Vizzini, alla guida della Fiat Panda della madre, imboccò una strada chiusa al traffico in direzione del cimitero di Farello. In auto, insieme a lui, altri tre ragazzi tra cui appunto Vittoria. Dopo aver raggiunto i 120 chilometri orari, Vizzini tirò il freno a mano, sterzando a sinistra ed effettuando un testacoda. «Giunto a circa 30 metri da uno spartitraffico centrale - si legge nella perizia dell'ingegner Mauro Trombetta, consulente tecnico della Procura - effettuava un'improvvisa e, quasi certamente, volontaria sterzata verso sinistra in moto libero. Tale manovra innescava un moto di imbardata, favorito anche dall'avanzatissimo stato di usura dei suoi pneumatici ed il successivo e repentino ribaltamento a destra dopo aver percorso oltre 13 metri in scarrocciamento». 

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Quando i ragazzi vennero trasportati in ospedale, si scoprì che Vizzini era sotto l'effetto di alcol (0,46 grammi per litro) e sostanze stupefacenti (cannabis). Rimasero tutti illesi a parte Vittoria che, purtroppo, riportò ferite che si dimostrarono fatali. Il giudice ha rinviato all'udienza del 18 dicembre per repliche e sentenza.

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