Gela, consiglio comunale prende tempo per l’aumento massimo di Imu e Irpef: non passa la proposta dei civici
Politica
Gela, consiglio comunale prende tempo per l’aumento massimo di Imu e Irpef: non passa la proposta dei civici
"Una buona idea" spinge per adottare il criterio reddituale
È entrata nel vivo una delle tante fasi previste dal dissesto finanziario del comune di Gela: l'aumento massimo, obbligatorio, delle aliquote Imu e Irpef. Se ne è tornato a discutere ieri sera in consiglio comunale. La seduta, però, per l'ennesima volta si è conclusa con un nulla di fatto, rinviata a giovedì. Non è passato l'emendamento dei civici di "Una Buona Idea". Secondo Rosario Faraci, Davide Sincero ma anche Alessandra Ascia del gruppo Rinnova è necessario rivedere l'atto. Sull'applicazione della norma ieri in aula si è innescato un acceso dibattito, culminato con il rinvio della seduta, visto che in aula non c'erano i revisori dei conti. Il dirigente tira dritto, l'atto va approvato. Sul finire della seduta la dottoressa Carolina Ferro ha sottolineato che in aula non c'è l’animo sereno per affrontare le questioni che derivano dal dissesto, con offese rivolte agli uffici e al loro operato stigmatizzando anche l'assenza dei revisori.
à entrata nel vivo una delle tante fasi previste dal dissesto finanziario del comune di Gela: l'aumento massimo, obbligatorio, delle aliquote Imu e Irpef. Se ne è tornato a discutere ieri sera in consiglio comunale. La seduta, però, per l'ennesima volta si è conclusa con un nulla di fatto, rinviata a giovedì. Non è passato l'emendamento dei civici di "Una Buona Idea". Secondo Rosario Faraci, Davide Sincero ma anche Alessandra Ascia del gruppo Rinnova è necessario rivedere l'atto. Sull'applicazione della norma ieri in aula si è innescato un acceso dibattito, culminato con il rinvio della seduta, visto che in aula non c'erano i revisori dei conti. Il dirigente tira dritto, l'atto va approvato. Sul finire della seduta la dottoressa Carolina Ferro ha sottolineato che in aula non c'è lâanimo sereno per affrontare le questioni che derivano dal dissesto, con offese rivolte agli uffici e al loro operato stigmatizzando anche l'assenza dei revisori.