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ITALIA VIVA TROVA ASSURDO CHE LA RAFFINERIA LAVORI L’UMIDO DEL RAGUSANO E NON QUELLO LOCALE

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ITALIA VIVA TROVA ASSURDO CHE LA RAFFINERIA LAVORI L’UMIDO DEL RAGUSANO E NON QUELLO LOCALE

A distanza di sette anni dall'accordo di programma che sancì la morte del petrolchimico in città si iniziano a tirare le somme e qualcuno si è accorto che di economia c...

Graziano Amato

06 Luglio 2021 14:16

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A distanza di sette anni dall'accordo di programma che sancì la morte del petrolchimico in città si iniziano a tirare le somme e qualcuno si è accorto che di economia circolare all'interno della green refinery c'è ben poco. Oltre all'olio di palma proveniente dall'Indonesia e il fallimento dell'impianto Gnl che aveva lo scopo di mantenere la vocazione industriale della città e la coltivazione del guayule che avrebbe dovuto sostenere la filiera agricola, Italia Viva si è accorta che l'impianto sperimentale Waste to Fuel viene alimentato con rifiuti provenienti di Ragusa. Si tratta di un impianto che trasforma la frazione organica in bio-olio e acqua alimentato con 700 chili di umido Ragusano. In sette anni nessuno, se non qualche giornalista, se ne era reso conto. L'impianto fu avviato a dicembre del 2018 e tratta l'umido Ragusano per diversi motivi: uno va ricercato nella qualità dell'organico prodotto a Gela e l'altro è legato all'Ato cl2, in liquidazione che gestisce l'impianto di compostaggio Brucazzi, che non avrebbe potuto assicurare continuità nella fornitura. Italia Viva propone adesso un cambio di rotta, rivolgendosi direttamente al sindaco Lucio Greco, considerando che il commissario liquidatore dell'Ato oggi è Giuseppe Lucisano, fortemente voluto dal primo cittadino e che in atto ci sono diverse progettazioni, in campo anche alla Srr4,   per fornire alla città un impianto di compostaggio degno di nota. L'accordo di programma del 2014 porta la firma anche di mattero Renzi, oggi riferimento di Italia Viva. In realtà in questi sette anni poco si è vigilato su quello che la riconversione prevedeva già allora. La direzione provinciale di Italia Viva adesso però si intesta quel cambiamento che secondo Ventura a Gela ha portato solo vantaggi. Bisogna adesso però cambiare rotta, e il punto di partenza può essere proprio l'impianto Forsu.di Graziano Amato

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