La giornata internazionale dei monumenti Unesco è l’occasione per tornare a parlare dei siti locali
Cultura
La giornata internazionale dei monumenti Unesco è l’occasione per tornare a parlare dei siti locali
Istituita nel 1982 dall'Icomos, l'organizzazione no profit braccio destro dell'Unesco, il 18 aprile si celebra la giornata internazionale dei monumenti e dei siti Unesco. L'Italia ad ogg...
Istituita nel 1982 dall'Icomos, l'organizzazione no profit braccio destro dell'Unesco, il 18 aprile si celebra la giornata internazionale dei monumenti e dei siti Unesco. L'Italia ad oggi è il paese che ne può vantare di più in tutto il mondo, e la Sicilia è la seconda regione della penisola per numero di siti Unesco dopo la Lombardia.Si tratta di un riconoscimento dal respiro internazionale che ogni anno contribuisce ad attrarre milioni e milioni di turisti. La lista dei siti Unesco è in continua evoluzione ed ogni anno sono migliaia le candidature, tra queste da anni compare quella dell'identità della valle del Gela, la candidatura a cui fa seguito un comitato cittadino tenta di far riconoscere il valore storico, culturale radicato nelle tradizione di quei comuni che vengono attraversati dal fiume Gela e che si affacciano sull'omonima Piana. Niscemi, Butera e ovviamente Gela sono i principali promotori di questa candidatura che oggi più che mai torna alla ribalta. Il comitato ha ripreso quest'anno il percorso della candidatura Unesco interrotto dalla pandemia e spera che il 2023 sia l'anno giusto data anche la rinascita turistica che Gela potrebbe vivere alla riapertura dei numerosi siti locali, molti ancora sconosciuti al di fuori del circondario altri ormai prossimi alla fine dei lavori come il museo della nave antica, le Mura Timoleontee e il Parco Archeologico Regionale.di Stefano Blanco
Istituita nel 1982 dall'Icomos, l'organizzazione no profit braccio destro dell'Unesco, il 18 aprile si celebra la giornata internazionale dei monumenti e dei siti Unesco. L'Italia ad oggi è il paese che ne può vantare di più in tutto il mondo, e la Sicilia è la seconda regione della penisola per numero di siti Unesco dopo la Lombardia.Si tratta di un riconoscimento dal respiro internazionale che ogni anno contribuisce ad attrarre milioni e milioni di turisti. La lista dei siti Unesco è in continua evoluzione ed ogni anno sono migliaia le candidature, tra queste da anni compare quella dell'identità della valle del Gela, la candidatura a cui fa seguito un comitato cittadino tenta di far riconoscere il valore storico, culturale radicato nelle tradizione di quei comuni che vengono attraversati dal fiume Gela e che si affacciano sull'omonima Piana. Niscemi, Butera e ovviamente Gela sono i principali promotori di questa candidatura che oggi più che mai torna alla ribalta. Il comitato ha ripreso quest'anno il percorso della candidatura Unesco interrotto dalla pandemia e spera che il 2023 sia l'anno giusto data anche la rinascita turistica che Gela potrebbe vivere alla riapertura dei numerosi siti locali, molti ancora sconosciuti al di fuori del circondario altri ormai prossimi alla fine dei lavori come il museo della nave antica, le Mura Timoleontee e il Parco Archeologico Regionale.di Stefano Blanco