Cronaca
La storia di Melania, vittima di violenza da parte dell’ex compagno: "Bisogna denunciare"
Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di Rete ChiaraLe violenze...
Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di Rete ChiaraLe violenze all'interno delle relazioni affettive sono sempre più diffuse, purtroppo, al giorno d'oggi, essa deriva da una cultura in cui vigeva la disparità di diritti sottomissione delle donne nella società patriarcale. La violenza ha gravi ed importanti conseguenze, sia sulla salute fisica, che in quella psicologica di chi la subisce, conseguenze che poi si protraggono nel breve e lungo termine perché spesso chi subisce violenza, si sente ancora violato nell'animo, anche dopo molti anni dell'episodio più forte e aggressivo che è stato poi quello traumatizzante.Ogni giorno centinaia di donne sono costrette a subire violenze, alcune ne rimangono traumatizzate, altre perdono la vita. Non c'è nulla di più sensibilizzante di accogliere la testimonianza di chi l'ha subìto nella propria pelle, oggi intervistiamo una donna che chiameremo Melania.Cara Melania, sono grata che hai scelto di testimoniare e proprio per questo rispettiamo la tua privacy. Hai subìto violenza, quest'ultima è da collegare ad un membro della sua famiglia?"Grazie per la sua gentilezza - risponde Melania - si, sono stata maltrattata per anni dal mio ex compagno di cui padre dei miei figli. Inizialmente da fidanzati erano solo rimproveri, poi - aggiunge - qualche schiaffo, fino a farmi dei lividi abbastanza evidenti.Per quanto tempo sei stata sua vittima?"Per parecchio tempo - dice Melania - circa 12 anni ,quando mi ero convinta a lasciarlo ,ho scoperto di essere incinta del nostro primo figlio e siamo andati a convivere.Puoi raccontare ciò che è successo?"Abitavamo a casa dei suoi genitori - racconta la vittima - lui mi teneva a casa senza farmi uscire, era geloso e nonostante avessi in grembo nostro figlio, continuava ad alzare le mani. La sera - aggiunge - usciva con amici a ubriacarsi, rincasava a casa molto tardi, ubriaco fradicio e si scagliava su di me senza alcun motivo. La sua famiglia sentiva urlare ed entravano nella stanza a difendermi.Ma perché non lo lasciavi?"Lo lasciavo - dice Melania - andavo via di casa con i bambini, ma dopo qualche giorno, mi chiedeva perdono scusandosi, io per il bene dei figli ritornavo da lui, ma gli episodi si ripetevano. Successivamente sono rimasta incinta del nostro secondo figlio, speravo in un suo cambiamento che magari con la nascita dei nostri figli ma niente, era sempre lo stesso se non peggio. La situazione peggiorava, fino a quando sono andata via di casa per sempre. Sono tornata con i miei figli nella casa di mia mamma che purtroppo è venuta a mancare molto tempo fa,mi sono rimboccata le maniche e sono andata a lavorare per mantenere i miei figli".Cosa vuoi dire ai giovani d'oggi? Cosa hai capito di questa situazione? "Bisogna sempre lottare per la propria dignità - dice Meliania - per i figli, per la nostra persona, per la vita, prendendoci cura di noi stessi. Mi posso ritenere una Donna fortunata perché ci sono ragazze che purtroppo sono morte .Esistono varie forme di violenza anche solo verbale oltre che fisica e non bisogna mai permettere a nessuno di trattarmi male, vi dico anche che dovete denunciare, denunciate, fatelo subito al primo segnale, prima che sia troppo tardi".Oggi sei felice?"Oggi sto vivendo la mia vita tranquillamente ho ripreso a studiare, sto cercando di fare del mio meglio, d'altro canto, ho due figli bellissimi, la mia felicità sono loro, e perché no, dopo tutti questo anni un nuovo amore non mi dispiacerebbe, spero però che almeno stavolta, riuscirà, chiunque lui sia, a portarmi rispetto, serenità e tanto amore per me e soprattutto per i miei figli - conclude".di Melissa Alario (Approfondimento giornalistico PCTO Liceo delle Scienze Umane Paritario "G. Gentile" di Caltagirone)