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La strage di Altavilla, la coppia di predicatori nega le accuse e vorrebbe parlare

Cronaca

La strage di Altavilla, la coppia di predicatori nega le accuse e vorrebbe parlare

Vogliono raccontare la loro versione dei fatti

Redazione

23 Febbraio 2024 07:16

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Sarebbero entrati e usciti più volte da quella casa ma avrebbero respinto qualsiasi responsabilità sui delitti commessi nella villetta di Altavilla Milicia. Durante l'udienza di convalida del fermo si erano avvalsi della facoltà di non rispondere, ora Sabrina Fina e Massimo Carandente, accusati di aver istigato la strage, passano al contrattacco: sono pronti a esporre la loro verità ai magistrati che consiste nell'accusare Giovanni Barreca e la figlia diciassettenne di aver compiuto quelle atrocità. Nei prossimi giorni Marco Rocca, il loro nuovo avvocato, chiederà formalmente alla Procura di Termini Imerese che vengano interrogati per raccontare la loro versione. Rivelazioni che, a loro parere, getterebbero una nuova luce sul massacro: entrambi giurano di essere innocenti e di non avere nulla a che fare con gli omicidi di Antonella Salamone e dei due figli, Kevin di 16 e Emanuel di 5 anni.

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«Hanno una visione completamente diversa da quella contenuta nell'ordinanza che ha portato al loro arresto - dice l'avvocato Rocca che li difende -. Una realtà alternativa rispetto a quella finora conosciuta che deve essere affrontata e chiarita. Per questo chiederò che i miei clienti vengano ascoltati, in particolare intendono mettere in evidenza le contraddizioni rispetto a quanto ha dichiarato la figlia sopravvissuta». Entrambi sostengono di essere andati via prima che esplodesse la violenza anche se Barreca, nei suoi deliri mistici, continua a ripetere che «mia moglie non ce l'ha fatta, è stata vinta dal diavolo. Così come i miei figli.

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Per fortuna sono arrivati Massimo e Sabrina», facendo così riferimento alla loro presenza nell'esorcismo che avrebbe dovuto liberare la sua famiglia dalla fantomatica possessione demoniaca in cui era precipitata.

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