Disagi del cittadino
L’AMMINISTRAZIONE CONDIVIDE LE PAURE DEGLI ABITANTI DELLA PALAZZINA CANDIDATA A COVID HOTEL
Non sono passate inosservate le perplessità dei residenti di uno stabile di via Tevere, li dove al primo piano dovrebbe sorgere un covid hotel. La convenzione tra l'ASP e la societ&a...
Non sono passate inosservate le perplessità dei residenti di uno stabile di via Tevere, li dove al primo piano dovrebbe sorgere un covid hotel. La convenzione tra l'ASP e la società sst, che ha risposto al bando pubblico, è stata già stipulata ed ha iniziato ad avere efficacia lo scorso primo febbraio, giorno in cui l'azienda sanitaria ha oltretutto a versare le somme dovute con la formula vuoto per pieno, non essendoci comunque nessun ricoverato all'interno della struttura. una soluzione che era stata prevista affinché la stessa diventasse quasi immediatamente funzionale con il ricovero dei soggetti da allocare. A 12 giorni però è tutto tornato in discussione. Con un documento i condomini dello stabile hanno chiesto chiarimenti. Pensano che la struttura non abbia i requisiti per essere adibita a covid hotel, sono convinti non ci siano sicurezze per la loro incolumità considerando gli ingressi e gli ambienti che sarebbero frequentati da residenti e personale sanitario ad alto rischio contaminazione dunque, per non parlare dei pochi spazi che la struttura offre per automediche e ambulanze considerato l'elevato traffico veicolare e pedonale. Tutte preoccupazioni che il sindaco e l'assessore alla sanità hanno reso proprie e che li hanno indotti a disporre accertamenti sulla vicenda. Nel corso di numerosi incontri con l'ASP più volte si è affermata l'esigenza di istituire un covid hotel in città. L'amministrazione non è mai entrata nel merito della procedura di selezione, non avendo competenze al riguardo. L'individuazione di un plesso abitato da intere famiglie, in una zona centrale e molto trafficata in cui insistono anche numerosi studi professionali ed attività commerciali ha lasciato interdetti greco e Gnoffo. L'amministrazione oltretutto, durante i giorni in cui il Vittorio Emanuele era stracolmo di ricoverati, aveva paventato la possibilità di convertire a covid hotel alcune strutture pubbliche, tra cui l'ipab Aldisio di via Europa allo scopo di rendere funzionale la struttura nell'immediato e allentare la pressione sull'ospedale.