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Le dimissioni a Gela di Altamore, Cassisi: "La programmazione culturale sacrificata sull’altare degli equilibri politici"

Politica

Le dimissioni a Gela di Altamore, Cassisi: "La programmazione culturale sacrificata sull’altare degli equilibri politici"

Il Centro di Cultura e Spiritualità Cristiana "Salvatore Zuppardo" esprime rammarico

Redazione

12 Febbraio 2025 18:56

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 Con grande rammarico prendiamo atto della richiesta di dimissioni rivolta dal sindaco Terenziano Di Stefano al suo vice, nonché assessore alla Cultura Viviana Altamore. Una decisione che lascia l’amaro in bocca non solo per le modalità con cui è stata ‘suggerita’ ma soprattutto per il significato più profondo che questa porta con sé: ancora una volta, la cultura viene trattata come una variabile secondaria, sacrificata in nome di ‘equilibri politici’ e giochi di potere. Lo scrive in una nota il direttivo del Centro di Cultura e Spiritualità Cristiana “Salvatore Zuppardo”, presieduto da Andrea Cassisi.

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Il lavoro dell’ormai ex assessore Altamore, in un contesto in cui la cultura troppo spesso viene rele-gata a un ruolo marginale, ha rappresentato un segnale di forte attenzione nei confronti di un settore fondamentale per la crescita sociale e civile della comunità. Eppure, nonostante tutto questo, il sindaco Di Stefano ha deciso di revocarle l’incarico per esigenze di “turnazione politica”, come se il valore e i risul-tati di un amministratore si misurassero in base alla necessità di riequilibrare gli assetti interni piut-tosto che al servizio reso alla collettività.

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La cosa che più ci sorprende e ci amareggia è che il primo cittadino fino al momento in cui scri-viamo, non ha diffuso neppure un comunicato stampa ufficiale o scritto un post sulle sue pagine so-cial per ringraziarla dell’operato. Solamente ieri, apprendiamo dalla stampa locale, solo perché sollecita-to dalla minoranza, in aula consiliare ha detto che, citiamo testualmente “la valutazione del lavoro dell’assessore Altamore è di altissimo livello”, che “non c’è nessuna questione personale” e “non ha fatto nessun errore durante il suo mandato” aggiungendo che “stiamo puntando su altre cose e c’è la necessità di altre figure”. Attenderemo l’ufficialità di queste altre figure così necessarie. Ci faremo bastare queste poche e grate parole.

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I commenti di apprezzamento e gratitudine che l’avvocato Altamore ha ricevuto pubblicamente in queste ore sui social, testimoniano che è stata un degno rappresentante del settore culturale come non accadeva da molte stagioni. Eppure, siamo stati costretti a perderlo in nome di una frettolosa, impel-lente turnazione politica. Una scelta che, a nostro poco esperto parere, magari avrebbe potuto essere rimandata senza alcun danno per la stabilità amministrativa, di almeno altri sei mesi. Chi perde davvero in questa desolante vicenda, però è l’intera città, costretta a subire l’interruzione della programmazione culturale avviata. Bisognerà ricominciare da capo, siamo abituati a que-sto, è la ragione per cui Gela cammina col passo del gambero. Resta anche la speranza che la cittadi-nanza sappia riconoscere il valore di chi lavora per il bene comune e non per logiche di spartizione. La cultura merita rispetto. La città merita di più. La raffinata visione, l’eleganza intellettuale ed il garbo istituzionale dell’assessore Altamore hanno rappresentato un autentico valore aggiunto per la città; mai scontata, ha interpretato il suo ruolo con competenza. Per tutto questo, le rivolgiamo un sentito e sincero ringraziamento. Per quel che ci riguarda, noi saremo sempre dalla parte della cultura e restiamo a disposizione di questo sindaco per collaborare.

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