L’editore Mario Ciancio Sanfilippo assolto dall’accusa di mafia: la procura aveva chiesto 12 anni
Cronaca
L’editore Mario Ciancio Sanfilippo assolto dall’accusa di mafia: la procura aveva chiesto 12 anni
Il processo era iniziato nel 2017
«Assolto perchè il fatto non sussiste». É la sentenza pronunciata dalla prima sezione penale del Tribunale di Catania nel processo per concorso esterno celebrato nei confronti dell’imprenditore ed editore Mario Ciancio Sanfilippo. La Procura aveva chiesto la condanna a 12 anni e la confisca dei beni che gli erano stati dissequestrati. Il processo, iniziato nel 2017, verteva su presunti rapporti con esponenti di spicco di Cosa nostra etnea. Ipotesi sempre contestata dall’imprenditore e dai suoi legali. «Dopo tanti anni di processo possiamo dire che la verità ha trionfato. Il tribunale ha messo la parola fine a una brutta vicenda nella quale, certamente, una persona di grande spicco e di grande rilevanza a Catania è stata coinvolta». Lo ha affermato l’avvocato Carmelo Peluso, del collegio di difesa di Mario Ciancio Sanfilippo, dopo la sentenza. «Posso dire soltanto - ha aggiunto il penalista - che il processo è stato il frutto di un percorso particolare, attento, e di un contraddittorio sempre leale e corretto con i rappresentanti della Procura di Catania».
«È una delle sentenze più belle dal punto di vista professionale e mi sono commosso per il risultato, ma anche al pensiero che con questo dispositivo viene restituita la dignità a Mario Ciancio Sanfilippo e questo è l’obiettivo più importante», ha commentato l’avvocato Francesco Colotti, dello studio di Giulia Bongiorno, che fa parte del collegio di difesa dell’editore.
«Assolto perchè il fatto non sussiste». É la sentenza pronunciata dalla prima sezione penale del Tribunale di Catania nel processo per concorso esterno celebrato nei confronti dell'imprenditore ed editore Mario Ciancio Sanfilippo. La Procura aveva chiesto la condanna a 12 anni e la confisca dei beni che gli erano stati dissequestrati. Il processo, iniziato nel 2017, verteva su presunti rapporti con esponenti di spicco di Cosa nostra etnea. Ipotesi sempre contestata dall'imprenditore e dai suoi legali.
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«Dopo tanti anni di processo possiamo dire che la verità ha trionfato. Il tribunale ha messo la parola fine a una brutta vicenda nella quale, certamente, una persona di grande spicco e di grande rilevanza a Catania è stata coinvolta». Lo ha affermato l'avvocato Carmelo Peluso, del collegio di difesa di Mario Ciancio Sanfilippo, dopo la sentenza. «Posso dire soltanto - ha aggiunto il penalista - che il processo è stato il frutto di un percorso particolare, attento, e di un contraddittorio sempre leale e corretto con i rappresentanti della Procura di Catania».
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«È una delle sentenze più belle dal punto di vista professionale e mi sono commosso per il risultato, ma anche al pensiero che con questo dispositivo viene restituita la dignità a Mario Ciancio Sanfilippo e questo è l'obiettivo più importante», ha commentato l'avvocato Francesco Colotti, dello studio di Giulia Bongiorno, che fa parte del collegio di difesa dell'editore.