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L’ombra della mafia sulle scommesse: giro di vite tra Licata e Campobello di Licata

Cronaca

L’ombra della mafia sulle scommesse: giro di vite tra Licata e Campobello di Licata

L'attività era destinata a contribuire al sostentamento economico delle famiglie mafiose

Redazione

08 Novembre 2023 10:50

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Giro di vite della Dda di Palermo sugli affari del gioco d'azzardo e la distribuzione di apparecchiature in provincia di Agrigento. Sono dieci le persone finite nel mirino della Direzione Investigativa Antimafia, che ha eseguito altrettante misure cautelari. In 4 sono finiti in carcere, per 5 soggetti invece sono stati disposti gi arresti domiciliari e 4 indagati non potranno esercitare la professione e l'attività imprenditoriale. L'ordinanza è del gip di Palermo, su richiesta della Procura. "Breaking bet" il nome dell'operazioneche ha acceso i riflettori sugli interessi delle famiglie mafiose di Licata e Campobello di Licata ma anche di Campobello di Mazara, tutti incentrati sul business delle scommesse. 

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Agli indagati vengono contestati i reati di concorso esterno in associazione mafiosa, esercizio abusivo di attività d'intermediazione nella raccolta di gioco, tramite l'installazione di apparecchiature in assenza di concessione dell'Agenzia dei Monopoli, estorsione aggravata dall'agevolazione mafiosa e trasferimento fraudolento di valori. Le indagini hanno accertato una capillare distribuzione e installazione di postazioni per il gioco d'azzardo, realizzata attraverso la costituzione di società intestate a prestanome che ne schermavano la reale titolarità. Tramite gli apparecchi collegati in rete a siti internet esteri, ai giocatori era consentito partecipare a scommesse su eventi sportivi e scegliere, oltre ai giochi di abilità a distanza anche opzioni di gioco (tipo videopoker, roulette ecc.).

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L'attività era destinata a contribuire al sostentamento economico delle famiglie mafiose di Licata e Campobello di Licata ma anche, in parte, ai vertici della famiglia mafiosa di Campobello di Mazara. Cosa Nostra, oltre all'arricchimento economico, puntava a intensificare il controllo delle attività economiche sul territorio. Sono state eseguite inoltre diverse perquisizioni domiciliari.

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