MANCANO STRUTTURE PER DISABILI E SENSIBILITÀ POLITICA PER AVVIARE PROGETTI DEL "DOPO DI NOI"
Politica
MANCANO STRUTTURE PER DISABILI E SENSIBILITÀ POLITICA PER AVVIARE PROGETTI DEL "DOPO DI NOI"
Avete mai pensato a che fine fanno i soggetti disabili dipendenti dai propri genitori quando quest'ultimi vengono a mancare? "dopo di noi" è la locuzione che definisce quel...
Avete mai pensato a che fine fanno i soggetti disabili dipendenti dai propri genitori quando quest'ultimi vengono a mancare? "dopo di noi" è la locuzione che definisce quella fase delicatissima della vita di un uomo o una donna con problemi di disabilità e da queste semplici ma emblematiche tre parole negli anni sono nate fondazioni, case di cura e addirittura una legge, la n. 112 del 2016. Questa legge da indicazioni utili alla creazione di strutture ricettive, vere e proprie piccole comunità si chiamano lea in gergo, accolgono queste persone e le aiutano a gestire la propria vita, la propria situazione medica e psicologica e le preparano per un integrazione graduale onde possibile, nella società e nel mondo del lavoro. Di queste strutture ne nascono tante in giro per l'Italia e fuori, il problema è che ne esistono pochissime nel nostro territorio e neanche una qui a Gela. Proprio in quest'ottica, nasce la proposta del dottor Sebastiano Granieri, residente a Licodia Eubea e genitore di elisa giovane donna autistica. Per lei e per i tanti uomini e donne nella sua stessa condizione il dottor Granieri sogna una struttura qui a Gela dove il fattore climatico gioca un ruolo fondamentale.I mezzi tecnici e strutturali per la creazione di una struttura simile in città ci sarebbero, mancherebbero al Massimo i medici ma a questo aspetto come a quello economico sempre secondo la legge dovrebbe pensarci lo stato rappresentato in questo caso da Asp e comune ma nonostante gli anni di progetti e le proposte portate negli uffici di competenza direttamente dal dottor Granieri nessuno né dell'Asp né del Comune di Gela si è mai mosso dimostrando ancora una volta l'immobilismo delle nostre istituzioni.di Stefano Blanco
Avete mai pensato a che fine fanno i soggetti disabili dipendenti dai propri genitori quando quest'ultimi vengono a mancare? "dopo di noi" è la locuzione che definisce quella fase delicatissima della vita di un uomo o una donna con problemi di disabilità e da queste semplici ma emblematiche tre parole negli anni sono nate fondazioni, case di cura e addirittura una legge, la n. 112 del 2016. Questa legge da indicazioni utili alla creazione di strutture ricettive, vere e proprie piccole comunità si chiamano lea in gergo, accolgono queste persone e le aiutano a gestire la propria vita, la propria situazione medica e psicologica e le preparano per un integrazione graduale onde possibile, nella società e nel mondo del lavoro. Di queste strutture ne nascono tante in giro per l'Italia e fuori, il problema è che ne esistono pochissime nel nostro territorio e neanche una qui a Gela. Proprio in quest'ottica, nasce la proposta del dottor Sebastiano Granieri, residente a Licodia Eubea e genitore di elisa giovane donna autistica. Per lei e per i tanti uomini e donne nella sua stessa condizione il dottor Granieri sogna una struttura qui a Gela dove il fattore climatico gioca un ruolo fondamentale.I mezzi tecnici e strutturali per la creazione di una struttura simile in città ci sarebbero, mancherebbero al Massimo i medici ma a questo aspetto come a quello economico sempre secondo la legge dovrebbe pensarci lo stato rappresentato in questo caso da Asp e comune ma nonostante gli anni di progetti e le proposte portate negli uffici di competenza direttamente dal dottor Granieri nessuno né dell'Asp né del Comune di Gela si è mai mosso dimostrando ancora una volta l'immobilismo delle nostre istituzioni.di Stefano Blanco