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Siti archeologici off limits a Gela, i due musei rimangono ancora chiusi

Cultura

Siti archeologici off limits a Gela, i due musei rimangono ancora chiusi

Il Museo del Mare ha subito un furto di rame

Graziano Amato

07 Maggio 2024 15:02

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Una foto emblematica negli scorsi giorni ha fatto il giro del web. Una turista, nel bel mezzo di Piazza Umberto I, fotografa la chiesa Madre, che però è chiusa. È una delle poche bellezze che la donna può immortalare con il suo obbiettivo, oltre a quelle naturali come il mare o le piante di viale Mediterraneo. Chi sceglie di visitare la città, quasi sempre di passaggio, trova poco in centro storico. Il museo è ancora in fase di ristrutturazione, l'acropoli apre solo su prenotazione ed è invasa da erba incolta e il Museo del Mare tarda ad aprire. Poche indicazioni, cartelli quasi inesistenti, nessun info turist.

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 Nonostante tutto, il 25 aprile e il primo maggio i siti archeologici di Gela hanno registrato ottimi numeri in termini di visite. Intanto, il direttore del parco archeologico Luigi Gattuso resta ottimista sulla riapertura del  museo regionale e conferma l'ipotesi dichiarata ai microfoni di TG2 dossier. Il furto di cavi di rame, invece, rallenta il completamento del Museo del Mare, iter gestito dalla Sovrintendenza. L'obbiettivo è invertire il trend. Bisognerà ancora attendere per ammirare i nuovi musei, l'acropoli libera da erbacce secche,  l'emporio arcaico fruibile, il museo a cielo aperto di via di Bartolo, le mura timoleontee perennemente aperte senza il rischio che un qualsiasi intoppo possa indurre a un ridimensionamento delle modalità di frizione. Intanto centinaia di studenti universitari europei e non solo si preparano ad arrivare in città per una nuova campagna scavi estiva

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