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NON SI RINUNCIA AL MARE E SCATTANO I CONTROLLI, LIEVE INCREMENTO DELLE VACCINAZIONI di Graziano Amat

Salute

NON SI RINUNCIA AL MARE E SCATTANO I CONTROLLI, LIEVE INCREMENTO DELLE VACCINAZIONI di Graziano Amat

Ecco come si è svegliata Gela nel secondo giorno di zona rossa. È un lock-down diverso rispetto a quello dell'anno scorso. Ci sono molte meno restrizioni, e il caldo estivo&nb...

Graziano Amato

19 Luglio 2021 14:27

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Ecco come si è svegliata Gela nel secondo giorno di zona rossa. È un lock-down diverso rispetto a quello dell'anno scorso. Ci sono molte meno restrizioni, e il caldo estivo  non aiuta. Ieri spiagge deserte, complice il brutto tempo, molte le auto in giro. In questi primi due giorni ha retto la macchina dei controlli: ieri le forze dell'ordine hanno pattugliato il territorio urbano, questa mattina polizia municipale e guardia costiera sono scesi in spiaggia, allontanando chi non è riuscito a rinunciare ad un bagno a mare, in pochi rispetto ad una normale mattina soleggiata di luglio. Deserto il lungomare ieri sera, dove come su corso Vittorio Emanuele, è stata sospesa la ztl.   sembrano incontrastabili invece i capannelli in centro storico, con assembramenti in piazza Umberto I e piazza matrice. D'altronde però tutti, o quasi, hanno almeno un sacchetto in mano, che giustifica dunque l'uscita, considerando che quasi tutte le attività sono aperte, eccetto la ristorazione al tavolo e la vendita al dettaglio d'abbigliamento. Poi c'è chi si dedica all'attività fisica, consentita teoricamente soltanto nei pressi della propria abitazione. Restano pieni i supermercati. I vaccinati già in possesso di green pass in queste ore hanno comunque deciso di recarsi in altre città siciliane, visto che la certificazione verde lo permette. L'impatto della zona rossa si fa sentire sulla movida, e forse è un bene, eccetto per le casse dei commercianti che stanno facendo i conti con la nuova stretta. I dati rivelano che ad ammalarsi ora sono i giovani, specie quelli non vaccinati, gli stessi che  si assembrano con leggerezza fuori dai locali e che contribuiscono all'espansione della variante delta. C'è chi in queste ore non è riuscito a trattenere la rabbia sui social. Dito puntato contro le cerimonie, le serate danzanti non autorizzate, i viaggi all'estero e lo scarso utilizzo della mascherina. Il dato certo è che Gela, in pochissimi giorni,   ha superato quota 300 contagi. Ora sono 338.   numeri in rialzo anche nel weekend, con 79 positivi riscontrati tra venerdì e sabato, tutti posti in isolamento domiciliare. Regge l'ospedale, con soli 6 ricoveri in malattie infettive e un solo nuovo  accesso. Il report dell'ASP segna 0 ricoveri in terapia intensiva, anche se almeno 3 gelesi sono finiti in rianimazione, ma in altri ospedali Siciliani visto che il reparto del  Vittorio Emanuele è stato riconvertito.   in questa fase i gelesi che necessitano della terapia intensiva vengono ricoverati in provincia di Agrigento, anche se pare che la Regione avesse individuato 8 posti letto al Sant'Elia. I dati del weekend non lasciano presagire nulla di buono. Se il trend non cambierà nei prossimi 5 giorni, la zona rossa potrebbe prolungarsi per altri 7 gironi, considerando che il  decreto legge che in queste ore sta discutendo il governo contenente i nuovi parametri potrebbe entrare in vigore dopo il 23 luglio. L'unica arma dunque continua ad essere il vaccino, anche non sarà facile  scrollarsi di dosso la zona rossa, soprattutto per l'elevata percentuale di scettici. All'appello mancano ancora 50mila gelesi, ma forse qualcosa si muove. Sarà l'istituzione della zona rossa o le agevolazioni del green pass che potrebbe diventare obbligatorio, ieri e oggi l'hub di Gela è apparso più affollato. Il Palacossiga ha la possibilità di somministrare  1300 vaccini giornalieri. I sieri inoculati fino alla scorsa settimana hanno riguardato per lo più seconde dosi pari a circa 700 al giorno contro le circa 50 prime dosi. Da qualche giorno però quest'ultimo dato si è incrementato con un trend di quasi 300 prime dosi giornaliere. All'appello continuano a mancare tanti over 60, 70 e 80, quelli più a rischio perché spesso in contatto con i giovani. Mentre l'opposizione si scaglia contro l'Amministrazione, rea di non aver organizzato nessuna campagna di sensibilizzazione, gli appelli a vaccinarsi del sindaco e dell'assessore Gnoffo si susseguono.di Graziano Amato

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