Politica
PARTITI I LAVORI DELLA NUOVA TERAPIA INTENSIVA ENI CHE ANDRANNO AVANTI PER I PROSSIMI 9 MESI
Dopo due anni di annunci, oggi sono partiti i lavori della nuova terapia intensiva finanziata da Eni. L'azienda che si è aggiudicata la gara d'appalto questa mattina ha aperto il ca...
Dopo due anni di annunci, oggi sono partiti i lavori della nuova terapia intensiva finanziata da Eni. L'azienda che si è aggiudicata la gara d'appalto questa mattina ha aperto il cantiere. L'area dell'ex pronto soccorso è stata delimitata e chiusa al transito. L'Asp ha consegnato i locali lo scorso 28 febbraio come aveva chiesto Eni, scongiurando l'avvio di contenziosi con la ditta. "I lavori - fa sapere Eni in una nota - con partenza del cantiere possibile già da oggi avranno una durata stimata di nove mesi". Ci sono voluti due anni, ma oggi finalmente i primi camion della ditta hanno fatto ingresso al Vittorio Emanuele. A rallentare l'iter sono state lungaggini burocratiche legate alla consegna dei locali, alle autorizzazioni comunali e al rinvenimento di alcuni reperti archeologici. In mattinata un briefing ha riunito il direttore dell'ospedale di Gela Luciano Fiorella, i vertici dell'azienda aggiudicatrice dell'appalto e quelli di Eni. Il nuovo reparto nascerà su una superfice di 800 mq al piano terra dell'edificio e la costrizione di nuovi volumi di collegamento e operativi con le altre funzioni ospedaliere da 150 mq. La nuova area avrà una capacità potenziale di 10 posti letto complessivi di cui due camere singole filtrate e 4 camere da due letti, con locali di supporto tecnico e lavoro. Non appena il nuovo reparto sarà pronto la vecchia rianimazione, finita al centro delle polemiche nell'ultimo periodo, dovrebbe essere dismessa. Infatti il piano aziendale dell'ospedale Vittorio Emanuele prevede otto posti letto e probabilmente non sarà possibile tenere aperti entrambi i reparti, anche perché non ci sarebbe il numero di personale adeguato. Il reparto era stato pensato durante la fase più acuta della pandemia. Ora l'emergenza sanitaria è sicuramente cambiata, anche se è presto per fare pronostici. Al momento il Vittorio Emanuele non ricovera pazienti covid che necessitano la rianimazione. L'unica terapia intensiva covid della provincia è attiva al sant'Elia di Caltanissetta. Resta in ogni caso un'occasione importante per il Vittorio Emanuele. La sanità locale è finita al centro di aspre polemiche nell'ultimo periodo. Di certo la comunità non gioisce del tutto. L'avvio dei lavori è una prima risposta, ma è arrivato con estremo ritardo e una nuova rianimazione potrebbe non bastare senza un rilancio dei reparti, delle attività chirurgiche e l'assunzione di nuovo personale. Due anni fa la città ha chiesto a gran voce l'intervento di Eni. negli scorsi mesi oltre alla donazione di mascherine e un impianto di sterilizzazione, il colosso industriale ha consegnato all'ospedale15 ventilatori polmonari e un ecografo.di Graziano Amato