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CHIUSE LE INDAGINI PER 18 PUSHER SOSPETTATI DI 408 EPISODI DI SPACCIO

Cronaca

CHIUSE LE INDAGINI PER 18 PUSHER SOSPETTATI DI 408 EPISODI DI SPACCIO

Tra la fine del 2019 e per tutto il 2020 a Niscemi scorrevano fiumi di droga. Ne sono convinti i magistrati della locale Procura che, nei giorni scorsi, hanno notificato un decreto di conclu...

14 Febbraio 2023 14:57

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Tra la fine del 2019 e per tutto il 2020 a Niscemi scorrevano fiumi di droga. Ne sono convinti i magistrati della locale Procura che, nei giorni scorsi, hanno notificato un decreto di conclusione delle indagini a 18 persone sospettate di avere fatto "affari d'oro" con la commercializzazione di sostanze stupefacenti, ed in particolare di cocaina ed hashish. Destinatari del decreto di conclusione delle indagini sono stati 17 niscemesi ed un gelese, quest'ultimo finito sotto la lente d'ingrandimento dei magistrati della locale Procura con il sospetto di avere ceduto agli "amici" niscemesi alcune dosi di cocaina e, in un'occasione, anche 200 grammi di hashish destinati ad essere commercializzati ai numerosi clienti che nel gruppo di indagati avrebbero trovato un punto di riferimento sicuro a cui rivolgersi per rifornirsi di "roba" senza correre il rischio di rimanere a mani vuote. L'attività di spaccio si sarebbe svolta nelle vie cittadine e nelle vicinanze di locali pubblici, dove massiccia è la presenza di giovani. A "tradire" la rete di presunti pusher è stata una certosina attività d'indagine condotta dagli inquirenti anche con l'ausilio di intercettazioni che hanno permesso di individuare i presunti responsabili di una fervida attività di spaccio e di ricostruire in pochi mesi ben 408 episodi di cessione di stupefacenti. Gli indagati- secondo quanto è emerso dalle indagini - erano ben conosciuti tra i tossicodipendenti per la loro attività di pusher- A loro si rivolgevano decine e decine di assuntori per l'acquisto delle dosi necessarie al proprio fabbisogno, certi di non rimanere mai a mani vuote. Nel corso delle indagini è stato accertato che alcuni degli avventori avrebbero indossato nel tempo anche i panni di pusher: un modo questo per onorare qualche debito di droga ed incrementare gli affari del gruppo che, secondo gli inquirenti sarebbe stato giornalmente impegnato nello svolgimento dell'illecita attività visto il continuo andirivieni di avventori e di episodi di spaccio registrati. Agli atti dell'inchiesta figura anche un episodio che, nel gennaio del 2020, portò all'arresto di uno degli indagati, "pizzicato" - in quell'occasione - in possesso di 100 grammi di cocaina che avrebbe dovuto cedere a due "amici" del gruppo al prezzo di 55 euro al grammo. Ma l'affare sfumò e per il giovane scattò l'arresto. Ricostruiti gli episodi e le responsabilità nell'attività di spaccio, i 18 protagonisti del "business della droga" sono stati raggiunti dal decreto di chiusura delle indagini e, presto per loro, la Procura potrebbe avanzare richiesta di rinvio a giudizio.di redazione

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