Cronaca
Pescatore scomparso a San Leone, proseguono le ricerche. Familiari disperati: "Come facciamo senza di te?"
Le ricerche non si fermano ma si teme il peggio
Sono trascorsi ormai quattro giorni dalla scomparsa al largo di San Leone di Salvatore Cefalù, il pescatore originario di Termini Imerese, ma residente a Porto Empedocle, di cui non ci sono più notizie dal giorno dell'Immacolata. La sua piccola barca è stata trovata semiaffondata ieri, domenica 10 dicembre, impigliata tra alcune reti di pesca. La capitaneria di porto impegnata nelle ricerche ha anche recuperato un giubbotto e un paio di stivali che appartenevano all'uomo, ma di lui nessuna traccia. Le attività di perlustrazione proseguono, in azione ci sono ancora le motovedette e un elicottero che stanno scandagliando la vasta area, ma le speranze di ritrovare vivo il pescatore diminuiscono sempre di più.
Cresce così la disperazione tra i familiari, che dopo il mancato rientro di Cefalù a casa si sono subito rivolti alle forze dell'ordine e hanno lanciato appelli sui social, sperando che qualcuno lo avesse soccorso in mare. «Totò - dice la zia che in questi giorni ha chiesto a tutti un aiuto per ritrovare Cefalù - come si fa a vivere senza di te? Pensa che hai lasciato i tuoi figli e tua moglie. Tuo padre non risce più a reggersi in piedi per la disperazione. I tuoi fratelli stanno facendo il possibile per trovarti e portarti a casa».
Tutta Porto Empedocle prega per lui: «Qui speriamo tutti di poterti riabbracciare - scrivono sui social gli amici -. Totò, siamo vicini alla tua famiglia, ma vogliamo che torni sano e salvo». L'allarme è scattato quando i familiari hanno accertato che la barca non era stata ormeggiata al porticciolo di San Leone. Da quel momento le ricerche in mare non si sono mai fermate e in azione sono entrati anche alcuni pescherecci locali.