Salute
PREOCCUPAZIONE PER I RITARDI DEI VACCINI ALLE FASCE DEBOLI E PER LA MANCANZA DI IDONEI LOCALI ATTREZZATI
Al momento sono i soggetti fragili ad essere rimasti fuori dalla campagna vaccinale. Un'inversione di rotta dovrebbe arrivare con le nuove disposizioni nazionali che tendono a unifica...
Al momento sono i soggetti fragili ad essere rimasti fuori dalla campagna vaccinale. Un'inversione di rotta dovrebbe arrivare con le nuove disposizioni nazionali che tendono a unificare la campagna in tutta Italia. La priorità resta agli over 80 ed alcune categorie professionali come il personale scolastico e le forze dell'ordine. A queste dovrebbero aggiungersi pare 5 categorie per età e patologie: secondo quanto indicato dalla bozza aggiornata del piano vaccini che oggi andrà in conferenza unificata e che sarà valida in tutta Italia mettendo quindi fine alle differenze regionali. Late, libera associazione talassemici emopatici ha inviato una lettera aperta all'assessore razza e al presidente della commissione sanità regionale. Le 5 categorie previste dal nuovo piano dovrebbero dare priorità ai soggetti ad elevata fragilità, persone estremamente vulnerabili e disabilità grave, per continuare con la categoria 2. Persone di età compresa tra 70 e 79 anni; la terza prevede la vaccinazione a persone di età compresa tra i 60 e i 69 anni, la 4 a persone a persone con comorbidità di età inferiore ai 60 anni, e infine la 5 categoria che racchiuderà il resto della popolazione di età inferiore ai 60 anni. La campagna vaccinale dovrebbe dunque procedere in questo modo. In parallelo la vaccinazione dei soggetti over 80 e dei soggetti con elevata fragilità, il completamento della vaccinazione delle categorie ricomprese nella fase 1, promuovendo la vaccinazione nei soggetti che non hanno ancora aderito alla campagna il completamento della vaccinazione del personale docente e non docente, scolastico e universitario, delle forze dell'ordine, la vaccinazione dei soggetti di età dai 70 ai 79 e, a seguire, quella dei soggetti di età dai 60 ai 69 anni. L'associazione late ha acceso i riflettori sui luoghi delle vaccinazioni.