Cronaca
PROSEGUONO GLI SCAVI ALLE MURA TIMOLEONTEE, DA MALAGA ULTIMO GRUPPO DI STUDENTI
Continua a muovere passi la campagna di scavo avviata dalla soprintendenza dei beni culturali di Caltanissetta e dal parco archeologico di Gela all'interno delle mura timoleontee. Per...
Continua a muovere passi la campagna di scavo avviata dalla soprintendenza dei beni culturali di Caltanissetta e dal parco archeologico di Gela all'interno delle mura timoleontee. Per la prima volta dopo tanti anni si torna a scavare all'interno del sito e come era prevedibile le sorprese non mancano. A partire dal ritrovamento di alcune strutture murarie, inquadrabili nell'ultima fase di vita della colonia rodio - cretese, databili introno alla seconda metà del iv secolo a. C. Gli archeologi puntano a riportare alla luce la città ellenistica all'interno delle fortificazioni, fondata da timoleontee nel 339 a. C e distrutta da Finzia nel 282 a. C. La cosa interessante è che anche quest'anno le mura, unici esempi di fortificazioni così ben conservate, hanno attirato l'attenzione di tante università europee, grazie all'intermediazione del centro Mediterraneo per gli studi. Oggi è arrivato l'ultimo gruppo di giovani. Qualcuno degli studenti aveva già lavorato all'interno del sito , e spinto dalla bellezza e dalle particolarità degli scavi ha deciso di tornare. Sono tutti giovani guidati da grandi esperti del settore. Sulle mura, e sui beni archeologici gelesi, c'è l'attenzione dell'assessore regionale Samonà. In questi tre mesi è stato individuato un ambiente quadrangolare chiuso ben definito e altre strutture murarie che si presentano parzialmente integre consentendo una buona lettura planimetrica degli spazi. All'interno dell'ambiente quadrangolare, dove sono visibili due aperture, è stata ritrovata una lekythos miniaturistica Acroma, ovvero un piccolo vaso che veniva utilizzato nell'antichità per conservare e versare olio profumato e unguenti. Lo scavo ha restituito, inoltre, due insoliti elementi in pietra tenera locale la cui forma, tipologicamente, ricorda l'alabastron un particolare vaso con il corpo cilindrico allungato che conteneva unguenti.di Graziano Amato