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QUASI PRONTA NUOVA RIANIMAZIONE AL SANT’ELIA MENTRE ENI ATTENDE LOCALI DA ASP PER LA TERAPIA INTENSIVA

Cronaca

QUASI PRONTA NUOVA RIANIMAZIONE AL SANT’ELIA MENTRE ENI ATTENDE LOCALI DA ASP PER LA TERAPIA INTENSIVA

Sta facendo tanto discutere la presenza dell'assessore alla salute Ruggero Razza al Sant'Elia di Caltanissetta. Sul suo profilo Facebook è apparsa una foto che lo immortala in compa...

Graziano Amato

09 Febbraio 2022 15:37

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Sta facendo tanto discutere la presenza dell'assessore alla salute Ruggero Razza al Sant'Elia di Caltanissetta. Sul suo profilo Facebook è apparsa una foto che lo immortala in compagnia del direttore generale dell'ASP Alessandro Caltagirone e probabilmente alcuni tecnici. "un veloce sopralluogo - lo definisce Razza - il 20 febbraio si completeranno i lavori per 20 posti letto di terapia intensiva - si legge ancora nel post - oltre mille mq di reparto realizzati dalla struttura commissariale in collaborazione con l'ASP. Ancora una volta i fatti sono più forti della polemiche locali - conclude Razza - si delinea la dotazione di posti letto di un vero Hub. In effetti tra qualche settimana con l'attivazione dei 20 nuovi letto dovrebbe contare 48 posti letto: 20 al momento sono dedicati ai pazienti Covid-19, 8 ai pazienti non Covid-19 a cui si aggiungeranno i 20 freschi di fabbrica. La struttura commissariale che ha seguito i lavori del nuovo modulo al Sant'Elia ha delle progettazioni in essere anche su Gela e riguardano il pronto soccorso infettivologico, non ancora completo e attivato dopo un anno e mezzo, e alcuni posti letto di terapia sub intensiva con i lavori che non sono mai partiti. Al Vittorio Emanuele, al momento, restano soltanto 8 posti letto di terapia intensiva. Un reparto che è andato in tilt dopo la riscontrata positività di parte del personale e che ha sofferto parecchio durante la quarta ondata prima che il Sant'Elia offrisse supporto con l'attivazione dei 20 posti letto, arrivata forse troppo tardi. Intanto il personale della rianimazione del Vittorio Emanuele si è negativizzato e domani il reparto riaprirà. Sarà dedicato ai pazienti non Covid-19 e probabilmente riprenderanno tutta una serie di interventi chirurgici che erano stati sospesi. A tre anni dall'inizio della pandemia, invece, non sono ancora partiti i lavori della terapia intensiva finanziata da Eni. Per mesi la responsabilità è rimbalzata dagli uffici dell'Asp, del comune, dell'Eni e della sovrintendenza. Ecco cosa diceva l'ultimo annuncio del manager Alessandro Caltagirone. Al 9 febbraio pare che Eni non sia ancora in grado di iniziare i lavori per colpa , si fa per dire, dell'ASP. Eni è pronta a entrare e iniziare i lavori con propria impresa in appalto - ci fa sapere il colosso industriale - stiamo attendendo la consegna dei locali da parte di Asp. Non possiamo iniziare fino a che non ne abbiamo piena disponibilità". Intanto il Vescovo di Caltanissetta monsignor Mario Russotto ha scritto all'assessore Ruggero Razza contro la decentralizzazione dell'ASP di Caltanissetta. Pare ci sia un progetto infatti che prevede la creazione di un'azienda sanitaria a Gela con Caltagirone e Niscemi e un'accorpamento tra Caltanissetta ed Enna. Mi preoccupa  la paventata decentralizzazione dell'Asp di Caltanissetta a vantaggio di realtà territoriali più vicine dalle quali Caltanissetta andrebbe a dipendere -scrive sua eccellenza -   equivarrebbe ad un affossamento e deprezzamento della popolazione di questo territorio.  Caltanissetta non è disposta a subire ancora ma vuole rinascere e rilanciarsi. Nel frattempo Gela si prepara alla grande manifestazione organizzata dal comitato Sos Vittorio Emanuele. Dopo aver raccolto oltre 3mila firme i gelesi scenderanno in strada il prossimo 19 febbraio con un corteo che alle 09:30 partirà dall'ospedale Vittorio Emanuele.di Graziano Amato

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