Reddito di Cittadinanza, cresce anche a Gela la disperazione degli ex percettori
Attualità
Reddito di Cittadinanza, cresce anche a Gela la disperazione degli ex percettori
Sono quasi novemila gli sms inviati negli ultimi giorni
E la Sicilia la regione dove sono arrivati più messaggi da parte dell'Inps di fine del Reddito di cittadinanza: sono 8.900 (con Palermo a 2.914 e Catania a 2.222) le famiglie interessate in questo secondo invio di fine agosto, che conta in tutta Italia altri 33.765 stop per aver raggiunto il limite di sette mensilità nel 2023. E' quanto si evince dalle tabelle Inps. Il malcontento cresce anche a Gela dal racconto dei patronati che ogni giorno gestiscono situazioni oltre il limite. I destinatari del messaggio e coloro che lo hanno già ricevuto il mese scorso o lo riceveranno nei prossimi, dal primo settembre, potranno presentare la domanda per il Supporto per la Formazione e il Lavoro (SFL) e, se hanno i requisiti per accedervi, potranno essere avviati a un percorso di professionalizzazione e di inserimento lavorativo durante il quale, per complessivi 12 mesi, potranno ricevere un contributo di 350 euro mensili. Per accedere al SFL, è necessario, oltre alla presentazione della domanda: sottoscrivere il Patto di attivazione digitale (PAD); contattare almeno tre Agenzie per il Lavoro; sottoscrivere il Patto di servizio personalizzato; avviare un’iniziativa di attivazione al lavoro come indicata nel Patto di servizio. L’infrastruttura tecnologica abilitante di queste nuove misure di inclusione sociale e contrasto alla povertà è il Sistema informativo per l’Inclusione Sociale e Lavorativa (SIISL), che permetterà di gestire anche la misura dell’Assegno di inclusione (ADI), in vigore da gennaio 2024, destinata ai nuclei in cui siano presenti almeno un minore o un disabile o un over 60 o un componente inserito in programmi di cura e assistenza dei servizi socio-sanitari territoriali. La piattaforma - informa l'Inps - non sarà destinata solo a coloro che non percepiranno più il Reddito di Cittadinanza, ma anche a quanti si affacciano per la prima volta al mondo del lavoro o desiderano reinserirsi. Secondo tanti professionisti comunque, che dal 2019 gestiscono le pratiche del sussidio, la misura poteva essere organizzata meglio per evitare frodi, errori e quindi il declino a cui oggi è arrivata.
E la Sicilia la regione dove sono arrivati più messaggi da parte dell'Inps di fine del Reddito di cittadinanza: sono 8.900 (con Palermo a 2.914 e Catania a 2.222) le famiglie interessate in questo secondo invio di fine agosto, che conta in tutta Italia altri 33.765 stop per aver raggiunto il limite di sette mensilità nel 2023. E' quanto si evince dalle tabelle Inps. Il malcontento cresce anche a Gela dal racconto dei patronati che ogni giorno gestiscono situazioni oltre il limite.
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I destinatari del messaggio e coloro che lo hanno già ricevuto il mese scorso o lo riceveranno nei prossimi, dal primo settembre, potranno presentare la domanda per il Supporto per la Formazione e il Lavoro (SFL) e, se hanno i requisiti per accedervi, potranno essere avviati a un percorso di professionalizzazione e di inserimento lavorativo durante il quale, per complessivi 12 mesi, potranno ricevere un contributo di 350 euro mensili. Per accedere al SFL, è necessario, oltre alla presentazione della domanda: sottoscrivere il Patto di attivazione digitale (PAD); contattare almeno tre Agenzie per il Lavoro; sottoscrivere il Patto di servizio personalizzato; avviare un'iniziativa di attivazione al lavoro come indicata nel Patto di servizio.
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L'infrastruttura tecnologica abilitante di queste nuove misure di inclusione sociale e contrasto alla povertà è il Sistema informativo per l'Inclusione Sociale e Lavorativa (SIISL), che permetterà di gestire anche la misura dell'Assegno di inclusione (ADI), in vigore da gennaio 2024, destinata ai nuclei in cui siano presenti almeno un minore o un disabile o un over 60 o un componente inserito in programmi di cura e assistenza dei servizi socio-sanitari territoriali. La piattaforma - informa l'Inps - non sarà destinata solo a coloro che non percepiranno più il Reddito di Cittadinanza, ma anche a quanti si affacciano per la prima volta al mondo del lavoro o desiderano reinserirsi. Secondo tanti professionisti comunque, che dal 2019 gestiscono le pratiche del sussidio, la misura poteva essere organizzata meglio per evitare frodi, errori e quindi il declino a cui oggi è arrivata.