Refezione si ma solo senza dissesto, questa la promessa dell’assessore Incardona
Scuola
Refezione si ma solo senza dissesto, questa la promessa dell’assessore Incardona
Durante il confronto di giovedì scorso alla presenza dell'assessorato all'istruzione indetto dalla commissione istruzione, nato nel tentativo di trovare soluzioni alternative per la...
Durante il confronto di giovedì scorso alla presenza dell'assessorato all'istruzione indetto dalla commissione istruzione, nato nel tentativo di trovare soluzioni alternative per la refezione, si era detto all'insegna dell'autogestione, le proposte della consigliera Ascia, a capo della commissione istruzione, non avevano convinto appieno i dirigenti che condividevano la volontà di regolamentare il servizio a cui molti istituti hanno rinunciato anche quest'anno ma che in alcune scuole è partito ugualmente anche se in maniera un po' fai da te. Come, per esempio, all'istituto San Francesco dove sono stati i genitori a prendersi in carico la mensa, sia in termini di pasti per cui si affidano ad una società esterna, sia in termini di responsabilità non passando dall'Asp al contrario di quanto sarebbe costretta a fare la scuola nel caso di servizio regolamentato.Anche alla San Francesco si sperava però in una regolamentazione del servizio banalmente perché non avendo la certezza della collaborazione dei genitori negli anni a venire non ci sono garanzie per l'attuazione di questo sistema anche per il prossimo anno. E allora alle richieste dei dirigenti e docenti l'assessore ha risposto con una nota arrivata in mattinata per mettere nero su bianco la volontà del comune di Gela di aprire alla refezione nelle scuole in tempo per l'anno accademico 2023/2024 a condizione però di essersi messo alle spalle la questione dissesto. Così, con intenzioni e motivazioni esplicite l'assessore all'istruzione Salvatore Incardona non ha disatteso quanto promesso ai dirigenti scolastici e alle famiglie durante l'incontro.di Stefano Blanco
Durante il confronto di giovedì scorso alla presenza dell'assessorato all'istruzione indetto dalla commissione istruzione, nato nel tentativo di trovare soluzioni alternative per la refezione, si era detto all'insegna dell'autogestione, le proposte della consigliera Ascia, a capo della commissione istruzione, non avevano convinto appieno i dirigenti che condividevano la volontà di regolamentare il servizio a cui molti istituti hanno rinunciato anche quest'anno ma che in alcune scuole è partito ugualmente anche se in maniera un po' fai da te. Come, per esempio, all'istituto San Francesco dove sono stati i genitori a prendersi in carico la mensa, sia in termini di pasti per cui si affidano ad una società esterna, sia in termini di responsabilità non passando dall'Asp al contrario di quanto sarebbe costretta a fare la scuola nel caso di servizio regolamentato.Anche alla San Francesco si sperava però in una regolamentazione del servizio banalmente perché non avendo la certezza della collaborazione dei genitori negli anni a venire non ci sono garanzie per l'attuazione di questo sistema anche per il prossimo anno. E allora alle richieste dei dirigenti e docenti l'assessore ha risposto con una nota arrivata in mattinata per mettere nero su bianco la volontà del comune di Gela di aprire alla refezione nelle scuole in tempo per l'anno accademico 2023/2024 a condizione però di essersi messo alle spalle la questione dissesto. Così, con intenzioni e motivazioni esplicite l'assessore all'istruzione Salvatore Incardona non ha disatteso quanto promesso ai dirigenti scolastici e alle famiglie durante l'incontro.di Stefano Blanco