Spedizione punitiva a Gela per motivi passionali, il procuratore: "Telecamere preziose per le indagini"
Cronaca
Spedizione punitiva a Gela per motivi passionali, il procuratore: "Telecamere preziose per le indagini"
Il procuratore Lucia Musti ha ringraziato i commercianti della zona
Pestato a sangue e ridotto in fin di vita per motivi passionali. Colpito più volte con calci, bastonate e colpi di bottiglia. E’ successo lo scorso 12 agosto, in una delle strade più transitate di Gela, in via Generale Cascino, poco dopo le 19.30. A darsele di santa ragione due gruppi contrapposti di rumeni che hanno messo in scena una vera e propria guerriglia urbana con lancio di bottiglie e uso di bastoni, noncuranti delle moltissime persone che a quell’ora affollavano la via. Una vera e propria spedizione punitiva, una risposta ad una rissa che si era verificata il primo giugno nel quartiere San Giacomo. Anche in quella circostanza, la Polizia di Stato è riuscita a ricostruire nei particolari l’evento criminoso. Uno dei rissanti, dopo essere finito per terra privo di sensi a seguito di un calcio, veniva colpito ripetutamente alla testa con calci e pugni dall’antagonista. A riprendere il violento pestaggio, anche in via Generale cascino c’erano le telecamere di alcune attività commerciali. Immagini consegnate agli agenti del commissariato di Gela che hanno permesso alla procura di far luce su quanto è accaduto. Sei le misure di custodia cautelare eseguite dalla polizia nei confronti di altrettanti rumeni: due in carcere, tre ai domiciliari con braccialetto elettronico e un obbligo di firma. I sei indagati sono accusati, a vario titolo, di rissa aggravata, tentato omicidio e lesioni personali. Indagini lampo da parte della procura. C’era anche una bimba, figlia di uno degli indagati, che è stata immediatamente allontanata da un passante. Un messaggio chiaro quello lanciato dalla procura. Scene di inaudita violenza quelle immortalate dai sistemi di videosorveglianza.
Pestato a sangue e ridotto in fin di vita per motivi passionali. Colpito più volte con calci, bastonate e colpi di bottiglia. E' successo lo scorso 12 agosto, in una delle strade più transitate di Gela, in via Generale Cascino, poco dopo le 19.30. A darsele di santa ragione due gruppi contrapposti di rumeni che hanno messo in scena una vera e propria guerriglia urbana con lancio di bottiglie e uso di bastoni, noncuranti delle moltissime persone che a quell'ora affollavano la via.
Advertising
Una vera e propria spedizione punitiva, una risposta ad una rissa che si era verificata il primo giugno nel quartiere San Giacomo. Anche in quella circostanza, la Polizia di Stato è riuscita a ricostruire nei particolari l'evento criminoso. Uno dei rissanti, dopo essere finito per terra privo di sensi a seguito di un calcio, veniva colpito ripetutamente alla testa con calci e pugni dall'antagonista. A riprendere il violento pestaggio, anche in via Generale cascino c'erano le telecamere di alcune attività commerciali. Immagini consegnate agli agenti del commissariato di Gela che hanno permesso alla procura di far luce su quanto è accaduto.
Advertising
Sei le misure di custodia cautelare eseguite dalla polizia nei confronti di altrettanti rumeni: due in carcere, tre ai domiciliari con braccialetto elettronico e un obbligo di firma. I sei indagati sono accusati, a vario titolo, di rissa aggravata, tentato omicidio e lesioni personali. Indagini lampo da parte della procura. C'era anche una bimba, figlia di uno degli indagati, che è stata immediatamente allontanata da un passante. Un messaggio chiaro quello lanciato dalla procura. Scene di inaudita violenza quelle immortalate dai sistemi di videosorveglianza.