Politica
Schifani: 1.252 nuovi assunti nei prossimi tre anni e liste d’attesa tagliate del 90%
Il presidente della Regione traccia un bilancio di un anno di governo
La Regione inquadrerà 1.252 persone nei prossimi tre anni, tra nuovi assunti, scorrimento di graduatorie e progressioni verticali. Lo ha annunciato il presidente della Regione, Renato Schifani, incontrando la stampa a Palazzo dâOrleans per fare il bilancio di un anno di governo. I primi 655 posti saranno assegnati questâanno, 262 nel 2025 e 335 nel 2026. Il 2023 - ha aggiunto Schifani - si è chiuso per la Regione siciliana con un aumento delle entrate pari a 1 miliardo e 300 milioni di euro, con un incremento di circa il 10% rispetto al 2022.
«Con questo dato - ha affermato il presidente Schifani - nel rendiconto per il 2023 il disavanzo della Regione sarà ridotto di 1,8 miliardi di euro, e arriverà a quota 2,9 miliardi con un crollo notevole . Con questo trend azzereremo il disavanzo in tempi anteriori rispetto alla spalmatura decennale, questa è la nostra speranza. Tutto questo è frutto di un evento, câè quanto meno un rilancio dellâeconomi grazie anche a una iniezione di liquidità ». In Sicilia le liste dâattesa, alla fine del 2023, sono state ridotte dellâ88,2% per i ricoveri e del 92% per le prestazioni ambulatoriali; nella provincia di Trapani sono state azzerate ha poi detto il presidente della Regione.
«Eâ un miracolo? No - ha detto Schifani - Cerchiamo di lavorare al meglio, poi possiamo anche sbagliare, e se facciamo errori li facciamo in buona fede. Questo risultato sulle liste dâattesa lo abbiamo ottenuto perché abbiamo fatto un doppio accertamento sulla reale sussistenza dei richiedenti a essere visitati e ricoverati. In lista dâattesa câera persone che aspettavano da due anni, mi sono chiesto se era concepibile e se permaneva la richiesta a distanza di tutto questo tempo da parte del richiedente. Grazie a queste verifiche è stato sfoltito quellâarretrato che stagnava e che danneggiava chi aveva il reale interesse a essere assisto. Al questo risultato, inoltre, hanno contribuito anche la sanità pubblica e quella privata».